Come funziona la teoria della relatività?
Einstein formulò una nuova teoria della relatività basata su due principi: il primo è che le leggi della fisica non cambiano quando si passa da un riferimento inerziale a un altro; il secondo è che la velocità della luce nel vuoto, indicata con c (vale circa 300.000 km/s), è la stessa per qualsiasi osservatore, fermo o …
Che cosa dice la teoria della relatività di Einstein?
TEORIA DELLA RELATIVITÀ, SPIEGAZIONE. Questa è l’ipotesi fondamentale (Principio di relatività) di tutta la teoria di Einstein: per due osservatori in moto relativo uno rispetto all’altro a velocità costante valgono le stesse leggi della natura.
Cosa si intende per simultaneità?
– Il fatto di essere simultaneo: s. di due movimenti, di due avvenimenti; nell’uso scient., è termine talora adoperato come sinon. di sincronismo o, anche, di contemporaneità, ma è comunem. usato con riferimento, in partic., all’importanza che la definizione della s.
Come si è arrivati alla teoria della relatività?
L’assunto fondamentale fu scoperto sperimentalmente verso la fine dell’800 da due studiosi Michelson e Morley, e un esperimento diede loro la fama. L’idea era misurare la velocità della luce e, Michelson e Morley erano arrivati alla conclusione che l’unica costante dell’universo è la velocità della luce nel vuoto.
In che senso secondo la teoria di Einstein la simultaneità e relativa?
Diciamo dunque che due eventi sono simultanei se la luce che proviene da essi impiega lo stesso tempo a raggiungere il punto medio tra le posizioni in cui sono accaduti i due eventi. , ecco che la simultaneità diventa relativa e dipende dall’osservatore e dallo stato di moto del sistema di riferimento in cui si trova.
Perché la simultaneità è relativa?
In realtà la simultaneità è relativa perché dipende dal sistema di riferimento che prendiamo in considerazione. Esempio. Un evento potrebbe essere simultaneo in un sistema di riferimento ma non in un altro.
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