Sommario
Come gestire neonato e lavoro?
- Nei primi mesi con il bebè, non tappatevi in casa.
- Fiducia = tranquillità: datevi tempo per decidere a chi lasciare il bimbo in vista del rientro al lavoro.
- Ricominciate a lavorare in modo graduale.
- Abbiate fiducia nelle capacità di adattamento e nelle risorse del vostro bambino.
Come superare il distacco dal bambino?
Di seguito, un breve vademecum in 6 step per attraversare questo importante momento con qualche spunto e un po’ di consapevolezza in più.
- Mettete in conto le lacrime ma ricordate il valore positivo del distacco.
- Lavorate a fondo sulle vostre emozioni.
- Raccontate al vostro bambino senza bugie quello che lo attende.
Quando è giusto tornare a lavorare dopo la maternita?
Se da una parte la norma prevede l’astensione dal lavoro a partire dai due mesi precedenti la data presunta del parto, la gestante può comunque, previa certificazione medica, continuare a lavorare fino a 30 giorni dal parto.
Dove lasciare i bambini quando si va al lavoro?
Nella maggior parte dei casi si può scegliere tra tre possibilità:
- affidarlo ai nonni o altri parenti, nel caso in cui questi siano presenti e abbastanza attivi da potersi prendere cura di un bebè;
- affidarlo ad una tata (baby-sitter);
- iscriverlo all’asilo nido;
Come non far piangere i bambini all’asilo?
Stategli vicino, fategli sentire il vostro appoggio e fategli capire che non lo state abbandonando e che nel giro di poche ore sarete di ritorno. Provate a chiedergli che cosa lo turba, parlate con lui e mentre lo fate cercate un contatto fisico che lo rilasserà. Non fate mai l’errore di tornare indietro.
Dove lasciare i bambini?
Dove lasciare il bambino quando torni al lavoro?
- Nido. Può essere un’ottima soluzione soprattutto se non è particolarmente grande e il rapporto tra il numero di maestre e quello dei piccoli ospiti è ottimale.
- Nonni.
- Tata.
- Tagesmutter.
Come abituare il bambino a stare con i nonni?
Scrivete un menu settimanale con i pasti che ritenete più adeguati ai bambini. Stabilite la routine giornaliera in anticipo in modo che i nonni si sentano più sicuri su cosa fare in ogni momento: quando uscire, a che ora mangiare, quanto lungo deve essere il sonnellino pomeridiano.