Come possono essere le istruzioni di un algoritmo?
Le istruzioni che compongono un algoritmo devono essere precise e non ambigue in modo che non lascino dubbi nell’interpretazione da parte dell’esecutore.
Quali linguaggi si possono usare per esprimere un algoritmo?
Per esprimere un algoritmo in modo interpretabile ed eseguibile da un automa esecutore occorre utilizzare un → linguaggio di programmazione, cioè un linguaggio che permetta di esprimere dati e istruzioni attraverso un numero finito di regole sintattiche e che sia dotato di un programma di traduzione in un codice …
Quali sono le proprietà fondamentali di un algoritmo?
Proprietà fondamentali degli algoritmi Dalla precedente definizione di algoritmo si evincono alcune proprietà necessarie, senza le quali un algoritmo non può essere definito tale: i passi costituenti devono essere “elementari”, ovvero non ulteriormente scomponibili (atomicità);
Qual è la complessità di un algoritmo?
Un’ampia porzione della teoria degli algoritmi è lo studio della complessità, computazionale e spaziale. Vogliamo cioè sapere, al crescere della complessità del problema, in che modo cresce il tempo necessario a eseguire l’algoritmo e lo spazio di memoria occupato in un calcolatore. La complessità di un algoritmo si misura asintoticamente.
Qual è il tempo di esecuzione di un algoritmo?
Poiché il tempo di esecuzione di un algoritmo può variare con diversi input della stessa dimensione, si usa comunemente la complessità temporale del caso peggiore di un algoritmo, denotata come T(n), che è definita come la quantità di tempo massimo impiegata su qualsiasi input di dimensione n.
Come viene descritto l’algoritmo?
L’algoritmo viene generalmente descritto come “procedimento di risoluzione di un problema”. In questo contesto, i “problemi” che si considerano sono quasi sempre caratterizzati da dati di ingresso (input) variabili, su cui l’algoritmo stesso opererà per giungere fino alla soluzione.