Sommario
Come procedere con il trasferimento del dipendente ad altra sede?
Il trasferimento del dipendente ad altra sede: come procedere. Il datore di lavoro ha il potere di trasferire uno o più lavoratori da un’unità produttiva a un’altra, purché sussistano comprovate ragioni tecniche, organizzative e produttive.
Cosa comporta il trasferimento del dipendente da una sede di lavoro ad un’altra azienda?
Il trasferimento del lavoratore da una sede di lavoro ad un’altra, il distacco del dipendente presso un’altra società, anche estera e la trasferta caratterizzata dalla provvisorietà dello spostamento del lavoratore da una unità produttiva ad un’altra nell’ambito della medesima azienda
Quando è ammesso il trasferimento del lavoratore?
Secondo la giurisprudenza il trasferimento del lavoratore è ammesso, ad esempio, nel caso in cui vi sia la necessità di una particolare professionalità nella nuova sede, o in caso di incompatibilità fra il dipendente ed i suoi colleghi tale da compromettere non solo la serenità del luogo di lavoro ma anche il funzionamento dell’attività
Come si fa la domanda di trasferimento?
Trasferimento: come si fa la domanda. Per la domanda di trasferimento da parte del lavoratore non esiste una particolare forma da rispettare. È comunque opportuno redigere una domanda per iscritto, indicando in modo completo le motivazioni del trasferimento. Di seguito, ecco un facsimile della domanda di trasferimento del lavoratore
Quando viene trasferito il dipendente dall’azienda?
Quando il lavoratore viene trasferito dall’azienda questa può corrispondere un compenso straordinario: l’indennità di trasferimento. Si tratta di un emolumento con il quale l’azienda supporta il dipendente nelle spese che questo deve sostenere per cambiare residenza visto l’avvenuto trasferimento in una diversa sede aziendale.
Quanto costa il trasferimento all’estero?
4.648,11€: trasferimento all’estero o estero su estero; 6.197,48€: se nello stesso anno il dipendente subisce un trasferimento in Italia e uno all’estero. La parte dell’indennità di trasferimento che eccede questi tetti, quindi, sarà tassata al 100% e soggetta al versamento della contribuzione.
Come avviene il trasferimento del lavoratore?
Il trasferimento del lavoratore, inteso come lo spostamento del lavoratore da una unità produttiva ad un’altra della medesima azienda, è regolato in maniera molto rigida dalla legge. In particolare, ai sensi dell’art. 2103 c.c., il trasferimento può essere attuato solo in presenza di “ comprovate ragioni tecniche organizzative o produttive ”.
Qual è il tempo per opporsi al trasferimento?
Per opporsi al trasferimento c’è tempo 60 giorni dalla ricezione della comunicazione aziendale. Entro due mesi quindi il lavoratore deve contestare con atto scritto la decisione dell’azienda, dopodiché ha tempo altri 180 giorni per depositare il ricorso al giudice.
Qual è il tempo di comunicazione del trasferimento?
Ad esempio il CCNL Commercio stabilisce che la comunicazione del trasferimento debba essere data con un preavviso di 45 giorni qualora da questo ne derivi un cambio di residenza per il dipendente. Il tempo del preavviso aumenta a 70 giorni per i dipendenti con familiari a carico.
Qual è il trasferimento di un lavoratore oltre 50 km?
Trasferimento lavoratore oltre 50 km Come chiarito più volte dall’Inps, il dipendente che rifiuta un trasferimento di oltre 50 km dalla sua residenza o mediamente raggiungibile in oltre 80 minuti con i mezzi pubblici ha diritto a dimettersi per «giusta causa», il che gli dà la possibilità di ottenere l’ assegno di disoccupazione.
Qual è il rifiuto al trasferimento?
Il rifiuto al trasferimento è un vero e proprio diritto soggettivo in capo al lavoratore con la legge 104. Solo in un caso il datore di lavoro può trasferire il dipendente “titolare della 104”: se riesce a dimostrare che l’assegnazione a una diversa sede è strettamente necessaria per via di esigenze indifferibili per l’organizzazione aziendale.
Qual è il trasferimento individuale?
Il trasferimento individuale . La legge [1] stabilisce che il lavoratore non può essere trasferito da una unità produttiva a un’altra se non per comprovate esigenze tecniche, organizzative e produttive. Si deve trattare di un trasferimento tra unità produttive della stessa azienda [2].
Qual è il cambio di sede lavorativa?
Il cambio di sede lavorativa è una decisione che può prendere l’azienda, a fronte di cambiamenti di carattere organizzativo, oppure è una richiesta che può inoltrare lo stesso lavoratore. In ogni caso, ciò può avvenire nel momento in cui una ditta abbia più unità produttive suddivise in differenti sedi.
Qual è l’indennità di trasferimento?
Al lavoratore trasferito spetta un’indennità aggiuntiva ed il rimborso spese per i costi sostenuti per viaggio e trasloco. Ecco come viene tassata l’indennità di trasferimento. Quando il lavoratore viene trasferito dall’azienda questa può corrispondere un compenso straordinario: l’ indennità di trasferimento .
Come avviene il cambio della sede legale?
Il cambio della sede legale è una decisione che spetta ai Soci, pertanto sarà necessario indire un’Assemblea Straordinaria, alla quale dovranno partecipare almeno la metà dei Soci. Nell’Assemblea Straordinaria dovrà essere scritto e firmato da tutti i presenti, un apposito verbale per approvare la modifica e il trasferimento della sede legale.