Sommario
Come scrivevano gli Egizi le frazioni?
Nella scrittura geroglifica le frazioni unitarie venivano rappresentate ponendo sopra il numero che per noi è il denominatore, cioè quello che indica in quante parti si deve dividere, il simbolo della bocca, simbolo che sembra legato al problema della spartizione del cibo.
Quali competenze avevano gli Egizi in matematica?
Gli Egiziani scrivevano le cifre piccole a sinistra e qualche volta le disponevano verticalmente; i simboli ogni tanto venivano disposti al contrario. Questo popolo aveva raggiunto un alto livello di precisione nel contare e nel misurare, ne è prova la loro capacità di costruire piramidi.
Cosa credevano gli Egizi?
GLI EGIZI ERANO UN POPOLO MOLTO RELIGIOSO E AVEVANO TANTI DÈI. GLI EGIZI CREDEVANO IN UN DIO SUPREMO: RA, IL DIO SOLE. DAL DIO SOLE RA DERIVAVANO GLI ALTRI DÈI, COME SETH (IL DIO DEL DESERTO) E THOT (IL DIO DEI MORTI). SUPREMO: QUANDO SI TROVA PIÙ IN ALTO DI TUTTI.
Che cosa rappresenta la frazione?
Una frazione (dal latino fractus, spezzato, infranto), secondo la definizione classica propria dell’aritmetica, è un modo per esprimere una quantità basandosi sulla divisione di un oggetto in un certo numero di parti della stessa dimensione.
Quando sono state inventate le frazioni?
si devono al matematico Leonardo Pisano, detto Fibonacci, vissuto tra il 1170 e il 1250. In particolare esiste traccia dell’utilizzo nell’opera Liber abbaci del 1202 dove le frazioni vengono chiamate rupti oppure anche fracti. Il tratto orizzontale è chiamato virgula (virga = bastone).
Per quale scopo gli Egizi studiavano la matematica?
Gli antichi Egizi utilizzavano le operazioni proprio come facciamo noi al giorno d’oggi per la soluzione di problemi e per tenere conti e registri sempre aggiornati. Già ai tempi infatti erano presenti le quattro operazioni principali: l’addizione, la sottrazione, la moltiplicazione e la divisione.