Sommario
Come si calcola il ticket licenziamento?
L’importo dovuto è pari al 41% del massimale mensile NASpI per ogni 12 mesi di durata del rapporto di lavoro; per i periodi di lavoro inferiori all’anno il contributo deve essere determinato in proporzione al numero dei mesi di durata del rapporto di lavoro per un massimo di 36 mesi.
Quando non si paga il contributo di licenziamento?
Il c.d. ticket di licenziamento non è dovuto nel caso di : dimissioni volontarie del lavoratore ( codice Tipo cessazione “1B”). cessazione del rapporto di lavoro per esodo dei lavoratori anziani concordata a seguito di accordi sindacali nell’ambito di licenziamento collettivo, o di riduzione di personale dirigente.
Chi paga la disoccupazione Inps o datore di lavoro?
Il datore di lavoro che interrompe un rapporto a tempo indeterminato che dà diritto alla NASPI deve versare all’INPS, per quest’anno, un contributo pari a 547,514 euro per ogni anno di lavoro, fino ad un massimo di 3 anni.
Quando non è dovuto il ticket licenziamento?
Qual è il costo del licenziamento?
Il licenziamento ha un costo che il datore di lavoro è chiamato a coprire quando licenzia uno o più dipendenti come contributo a sostegno della disoccupazione.
Come è dovuto il contributo per il licenziamento?
Non è dovuto nessun contributo, invece, nel caso di una cessazione del rapporto a seguito di scadenza di un contratto di lavoro a tempo determinato o nel caso di decesso del dipendente. Esclusi dal contributo sono anche i licenziamenti di un collaboratore domestico, di un operaio agricolo o un operaio extracomunitario stagionale.
Quanto costa il ticket di licenziamento per l’anno 2018?
Il ticket di licenziamento, per l’anno 2018, è pari a 495,34 euro per ogni anno di lavoro effettuato dal dipendente, fino ad un massimo di 3 anni. L’importo massimo del contributo è, dunque, pari a 1.486,02 euro per rapporti di lavoro di durata pari o superiore a 36 mesi.