Come si chiama il reato di furto di bestiame?
abigeato
L’abigeato, in diritto, è il reato di furto di bestiame, tipicamente quello oggetto di allevamento. La parola deriva dal tardo latino giuridico abigeatus, astratto di abigeus, ‘ladro di bestiame’, a sua volta dal verbo latino abigere, ‘allontanare spingendo’, composto di ab-, ‘via’, ‘da’, e agĕre, ‘portare’.
Cosa si intende per reati contro il patrimonio?
I reati contro il patrimonio sono disciplinati nel titolo XIII, libro secondo, del codice penale (artt. 624-648 quater c.p.) e puniscono le condotte lesive degli altrui assetti patrimoniali poste in essere da soggetti con lo specifico intento di trarre profitto dalla loro azione delittuosa.
Cosa mobile codice penale?
624 del codice penale, come modificato dalla legge qui pubblicata: “Art. 624 (Furto). – Chiunque si impossessa della cosa mobile altrui, sottraendola a chi la detiene, al fine di trarne profitto per se’ o per altri, e’ punito con la reclusione da sei mesi a tre anni e con la multa da lire trecentomila ad un milione.
Qual è la pena prevista per il furto con strappo?
Ed infatti, la pena prevista per il furto in abitazione e per il furto con strappo è la reclusione la reclusione da tre a sei anni e la multa da 927 a 1.500 euro, lievemente più alta, quindi, anche di quella prevista per il furto aggravato (per il quale, come detto nel paragrafo precedente, è prevista la reclusione da due a sei anni).
Quanto dura la condanna per il furto semplice?
La condanna per il furto semplice va da sei mesi a tre anni di reclusione, per furto aggravato da due (o tre) a sei anni
Quali sono le caratteristiche del furto?
Furto: caratteristiche. Il furto è uno dei cosiddetti reati comuni, cioè un crimine che può essere commesso da chiunque, senza la necessità di rivestire qualche particolare qualità (ad esempio, non sono reati comuni l’abuso d’ufficio e il peculato perché possono essere commessi soltanto da un pubblico ufficiale,
Quale elemento psicologico richiesto ai fini del furto?
L’elemento psicologico richiesto ai fini della configurazione del furto è il dolo specifico. Si richiede, cioè, da parte dell’agente la coscienza e la volontà di sottrarre ed impossessarsi della cosa mobile altrui con il fine preciso di trarne profitto per sé o per altri (Cass. n. 47997/2009).