Sommario
Come si contrae la Listeriosi?
Quali sono le cause dell’infezione da listeria? La causa dell’infezione da listeria è la presenza del batterio nel cibo che viene ingerito. Sono sufficienti cento cellule batteriche per grammo di cibo a causare l’infezione.
Quante specie conta il genere Listeria attualmente?
Tassonomia e caratteristiche del batterio. Il genere Listeria, oggi ascritto alla nuova famiglia Listeriaceae, conta dieci specie: Listeria monocytogenes. Listeria ivanovi.
Quali esami fare per la Listeria?
Generalmente la listeriosi viene diagnosticata con un esame del sangue o del midollo spinale che ricerca la presenza del batterio responsabile dell’infezione, cioè il batterio della Listeria monocytogenes. Può essere efficace anche un esame del liquido amniotico o la placenta nelle prime fasi della gravidanza.
Quali sono i sintomi della listeriosi?
La listeriosi è rappresentata da batteriemia, meningite, encefalite, dermatite, sindrome oculoghiandolare, infezione intrauterina e neonatale o, raramente, endocardite causata da Listeria sp. I sintomi variano a seconda dell’organo colpito. L’infezione intrauterina può causare la morte del feto. La diagnosi si basa sull’isolamento in laboratorio.
Qual è il periodo di contagiosità della Listeria?
Periodo di contagiosità: La Listeria può essere presente per mesi nelle feci di individui infetti. Nelle madri di neonati affetti da listeriosi connatale può essere riscontrata nelle secrezioni vaginali e nelle urine per 7-10 giorni dopo il parto.
Qual è la patogenesi delle listeriosi?
Patogenesi delle Listeriosi. Listeria monocytogenes è un patogeno intracellulare con tendenza a causare malattia in soggetti con deficit dell’immunità cellulo-mediata. Il microrganismo è presente nella normale flora gastrointestinale degli individui sani.
Come si può trattare la listeriosi neonatale?
La listeriosi neonatale può essere trattata con un ciclo di 2 settimane di ampicillina. Ai bambini che pesano meno di 2 kg devono essere somministrati 100 mg/kg/die di questo antibiotico, divisi in due dosi uguali, durante la prima settimana di vita e 150 mg/kg/die durante la seconda settimana di vita.