Sommario
Come si distinguono i dati compresi in un algoritmo?
I dati necessari alla soluzione di un problema si possono suddividere in dati di input e dati di output. La suddivisione viene fatta in base al verso di comunicazione dei dati tra utente ed esecutore, in riferimento all’esecutore (o in modo più impreciso al programma).
Quali sono nell’ordine le fasi della programmazione?
La scrittura di un programma è un processo che si può suddividere in cinque fasi chiaramente distinte tra di loro:
- specifica;
- progettazione;
- modellazione;
- codifica;
- verifica e correzione.
Quali sono gli algoritmi di Facebook?
L’algoritmo di Facebook, come gli algoritmi dei motori di ricerca, classifica tutti i post che hanno la possibilità di essere mostrati sul news feed di un utente, in base alla probabilità che lui abbia una reazione positiva ai contenuti. Attraverso dei segnali specifici capisce di cosa tratta ogni post.
Quali sono le proprietà fondamentali di un algoritmo?
Proprietà fondamentali degli algoritmi Dalla precedente definizione di algoritmo si evincono alcune proprietà necessarie, senza le quali un algoritmo non può essere definito tale: i passi costituenti devono essere “elementari”, ovvero non ulteriormente scomponibili (atomicità);
Qual è il nome dell’algoritmo?
La parola algoritmo deriva dal nome del matematico Mohammed ibn-Musa al-Khwarizmi, che faceva parte della corte reale di Baghdad e che visse tra il 780 e l’850 circa. Questo matematico viene considerato tra i primi ad aver fatto accenno a questo concetto, con la scrittura del libro “Regole di ripristino e riduzione”.
Qual è la complessità di un algoritmo?
Un’ampia porzione della teoria degli algoritmi è lo studio della complessità, computazionale e spaziale. Vogliamo cioè sapere, al crescere della complessità del problema, in che modo cresce il tempo necessario a eseguire l’algoritmo e lo spazio di memoria occupato in un calcolatore. La complessità di un algoritmo si misura asintoticamente.
Quali sono le rappresentazioni del concetto di algoritmo?
Oltre alla macchina di Turing, proposta da Alan Turing nel 1936, nello stesso periodo altri matematici hanno elaborato diverse rappresentazioni formali del concetto di algoritmo, fra i quali ricordiamo, per esempio, il lambda calcolo.