Sommario
Come si mummifica una persona?
Il corpo privo di organi interni veniva immerso per 70 giorni in una vasca piena di acqua marina e soda naturale per poi essere fasciato con bende di cotone o di lino che venivano spalmate di una sostanza adesiva fatta di gomme vegetali. Infine il corpo mummificato veniva messo in un sarcofago e dentro una tomba.
Perché un cadavere si mummifica?
Per motivi religiosi, credevano in una vita nell’oltretomba: ma per garantirla il corpo doveva mantenersi integro. Una volta mummificato, però, per tornare alla vita aveva bisogno di particolari riti (come quello dell’Apertura della bocca) che ne assicurassero la resurrezione e la vita eterna.
Perché gli Egizi Mummificavano i corpi dei morti?
Nell’antico Egitto si mummificavano i cadaveri dei defunti perché si conservassero integri nell’aldilà. Il corpo fungeva in questo modo da rifugio fisico per l’anima e il morto diventava un essere divino, capace di vivere eternamente.
Cosa facevano gli Egizi quando morivano?
Gli Egizi credevano in una vita dopo la morte, assai simile a quella vissuta sulla terra. Quando un uomo moriva, la sua anima faceva un lungo viaggio accompagnata da Anubis, un dio dalla nera testa di sciacallo; egli la proteggeva da mostri e pericoli fino a quando non giungeva davanti a Osiride e agli altri dei.
Come venivano preparate le mummie?
Il corpo veniva purificato con oli balsamici contenenti resine o bitume; veniva poi ricoperto con una sostanza a base di soda chiamata natron, simile al sapone. Il cuore veniva sostituito con un piccolo oggetto a forma di scarabeo, simbolo della rinascita.
Quali sono le fasi della mummificazione?
Il metodo “tradizionale” prevedeva le seguenti operazioni: il corpo veniva prima di tutto lavato e purificato. Poi, attraverso il naso, si estraeva il cervello, tramite uncini di bronzo. Alcune parti, come il naso, venivano riplasmate, mentre gli occhi erano sostituiti con pietre preziose.
Come avveniva la mummificazione egizia?
La mummificazione, arte molto complessa poiché richiedeva una conoscenza anatomica specifica, veniva praticata dai sacerdoti e consisteva nell’estrazione degli organi interni attraverso un uncino di bronzo. Successivamente il corpo veniva immerso per 40 giorni in acqua salata per portarlo ad essiccazione.