Come si rappresenta una classe con la metodologia UML?
In UML una classe si rappresenta come un rettangolo con una linea continua. Il suo corpo è composto da tre compartimenti, che sono disposti uno sopra l’altro. Solo la parte superiore deve essere modellata, poiché è lì che si definisce il nome della classe.
Come rappresentare una classe?
Una classe viene rappresentata da un rettangolo. Il nome della classe, per convenzione, è una parola con l’iniziale maiuscola ed appare vicino alla sommità del rettangolo.
Come si rappresenta un oggetto in UML?
In UML l’oggetto è rappresentato tramite un rettangolo con due sottosezioni. L’identificatore di un oggetto può essere uno qualunque dei seguenti: Il solo nome della classe, per esempio: Conto. – Le operazioni non operano solo su una particolare istanza della classe, ma alla classe stessa.
Cosa contengono le tre sezioni di un diagramma delle classi?
L’elemento di modello principale dei diagrammi delle classi è la classe. Il simbolo grafico che rappresenta le classi UML è un rettangolo suddiviso in tre scomparti, rispettivamente dedicati al nome della classe, agli attributi e alle operazioni.
A cosa serve il linguaggio UML?
L’Unified Modeling Language (UML) è stato creato per realizzare un linguaggio di modellazione visivo comune, ricco sia nella semantica che nella sintassi, per l’architettura, la progettazione e l’implementazione di sistemi software complessi sia dal punto di vista strutturale che comportamentale.
A cosa servono le classi astratte in Java?
Le classi astratte in Java sono utilizzate per poter dichiarare caratteristiche comuni fra classi di una determinata gerarchia.
A cosa servono le classi astratte?
Le classi astratte sono usate anche per rappresentare concetti ed entità astratte. Le classi astratte possono essere considerate come super-classi che contengono metodi astratti, progettate in modo che le sotto-classi che ereditano da esse ne “estenderanno” le funzionalità implementandone i metodi.
Cosa permette il polimorfismo?
In altre parole, potremmo dire che il polimorfismo consente ad oggetti differenti (ma collegati tra loro) la flessibilità di rispondere in modo differente allo stesso tipo di messaggio.