Sommario
Come sono alimentate le navicelle spaziali? Tutte le navicelle spaziali attuali utilizzano motori a reazione chimica (bipropellente o a propellente solido) per il lancio. Alcuni, invece, sfruttano dei motori elettrici per restare stazionari.
Come si alimentano i razzi spaziali?
Il comburente solitamente è ossigeno liquido, mentre il combustibile può essere Kerosene speciale (RP-1) come quello usato dai razzi FALCON 9 di SPACE X o dal primo stadio del SATURN V usato per le missioni spaziali del programma Apollo.
Descrizione. La maggior parte dei velivoli spaziali oggi è propulsa attraverso la combustione di propellenti e la loro espulsione attraverso un ugello gasdinamico: per il principio di azione e reazione ne consegue una spinta nel verso opposto a quello della fuoriuscita del gas.
Come funziona il motore di una navicella spaziale?
In parole povere, il sistema di propulsione “a razzo” della navicella prevede che, da uno o più ugelli, vengano espulsi gas ad altissima velocità e, per reazione (ovvero per conservare la “quantità di moto”), la navicella viene spinta in direzione opposta a quella di emissione dei gas.
Come viene lanciato un satellite?
Tutti i satelliti vengono lanciati in orbita tramite un razzo oppure vengono mandati in orbita dallo Space Shuttle. Molti paesi hanno la capacità di lanciare missili nello spazio e i satelliti anche di diverse tonnellate possono essere lanciati facilmente in molte basi di lancio.
Come si guida una sonda spaziale?
Spesso la sonda è coperta da un foglio di carta metallico riflettente, che ha lo scopo di riflettere i raggi solari che altrimenti la surriscalderebbero. Una sonda non è in grado di alzarsi da sola in volo, ed è quindi lanciata per mezzo di un razzo vettore che la sgancia nella traiettoria iniziale desiderata.
Come fanno i razzi a partire?
Un razzo, invece, non ha bisogno dell’aria perché l’ossigeno necessario alla combustione viene anch’esso stivato in un serbatoio. La combustione, poi, dà vita a un getto di gas ad altissima velocità che per reazione produce lo spostamento del veicolo nella direzione contraria al getto stesso.