Sommario
Cosa è il comando nel pubblico impiego?
L’istituto del comando o distacco riguarda una temporanea assegnazione di una sede di servizio diversa da quella abituale (che diventa una temporanea sede ordinaria di servizio) presso un altro ente che si avvantaggia delle prestazioni del lavoratore interessato.
Come passare da un amministrazione pubblica ad un’altra?
Con la mobilità volontaria un dipendente pubblico può decidere di sua spontanea volontà di essere trasferito presso un’altra amministrazione pubblica, presentando regolare richiesta di mobilità oppure partecipando ad un eventuale concorso pubblico indetto dall’amministrazione che gli interessa.
Che cos’è la mobilità intercompartimentale?
La mobilità intercompartimentale consiste nella possibilità di una mobilità di personale fra amministrazioni appartenenti a comparti diversi. Essa trova una regolamentazione specifica nella Legge 311/2004 che all’art.
Come si fa a mettersi in mobilità?
La domanda di mobilità va presentata all’INPS entro 68 giorni dal licenziamento (online, telefonicamente al call center INPS o tramite patronato)….Quanto dura la mobilità
- 12 mesi in generale.
- 24 mesi se il dipendente ha almeno 40 anni.
- 36 mesi se il dipendente ha almeno 50 anni.
Come si ottiene il comando?
Il comando è un’assegnazione temporanea che avviene per “motivate esigenze organizzative”. Per ottenere una mobilità per comando è necessaria, da un lato, la richiesta formale all’amministrazione ricevente e, successivamente, l’autorizzazione da parte dell’amministrazione di appartenenza.
Come funziona la mobilità nei Comuni?
Come si regola la mobilità intercompartimentale?
mobilità intercompartimentale: La mobilità di personale tra amministrazioni appartenenti a comparti diversi (c.d. mobilità intercompartimentale) è regolata dalle disposizioni contenute nell’articolo 1, comma 47, della legge 30 dicembre 2004, n. 311, che così recita: “In vigenza di disposizioni che stabiliscono un regime di limitazione
Come avviene il trasferimento del dipendente da una sede a un’altra?
Il trasferimento, cioè lo spostamento definitivo del dipendente da una sede di lavoro a un’altra, può avvenire sia dietro iniziativa del datore di lavoro che del dipendente: nel primo caso parliamo di trasferimento d’ufficio, nel secondo caso di trasferimento su richiesta. Nei casi in cui il trasferimento avviene dietro apposita domanda
Qual è la sfera soggettiva del trasferimento?
Il trasferimento incide nella sfera soggettiva del datore che lo decide e del lavoratore che lo subisce. A seconda dei punti di vista di chi lo prevede e di chi lo subisce la funzionalità varia, infatti, per il datore il trasferimento è uno strumento di flessibilità organizzativa, mentre per il lavoratore è il cambiamento del luogo di lavoro.