Sommario
Cosa è per te il silenzio?
Come dice Gandhi ogni individuo nel silenzio riesce a orientarsi verso un percorso di serenità, riuscendo ad avere le idee chiare. Ed è proprio così, il silenzio è uno di quei momenti in cui ogni anima riesce a far chiarezza con sé stessa e con il mondo e in cui è possibile riflettere in piena pace e serenità.
Perché usare il silenzio?
Le motivazioni del silenzio Ricevere le Scuse: quando l’altro ha commesso un errore, ci si sente feriti e si pretendono delle scuse per ciò che ci è stato fatto o ci è stato detto (o non è stato fatto, o non ci è stato detto). Fino a quel momento non verrà proferita parola. Si usa il silenzio come avvertimento.
Come ascoltare il silenzio?
Ascolta in silenzio: chiudi gli occhi e trova la Pace Siediti e rimani in silenzio per un minuto. Solo così potrai capire che il silenzio ha tanto da insegnarti. Nel momento in cui sospendi la parola, dopo un solo momento, sopraggiunge il rumore dei pensieri.
Chi ti punisce con il silenzio?
Il trattamento del silenzio è abuso perchè: È un comportamento passivo-aggressivo che vuole far male l’altra persona. Esso mostra una mancanza di cura, mancanza di rispetto e mancanza di valore. E’ un comportamento attuato molto spesso dai narcisisti allo scopo di manipolare e punire.
Cosa si nasconde dietro al silenzio?
Che cosa si nasconde dietro il silenzio? Confusioni, verità, giochi di parole, speranze, sogni, bugie, segreti, inquietudini, paure, scuse, immaginazione o, forse, niente d’importante. Tutto quello che passa per la nostra mente, ma che non esce dalle nostre labbra costituisce il nostro silenzio.
Che rapporto c’è tra silenzio e ascolto?
Solo da questo silenzio può nascere l’ascolto, un silenzio che è spazio, apertura all’altro. Un silenzio, per dirla con la Weil, che ci «permette di cogliere verità che altrimenti resterebbero celate per sempre». Solo allora capiremo che ascoltare non è solo porgere l’orecchio ma aprirci al mondo che ci circonda.
Come fare silenzio nella mente?
La maggior parte del rumore interno, infatti, viene prodotto dall’automatico e incessante chiacchiericcio che c’è dentro la nostra testa. Ma basta fermarsi una manciata di secondi, respirare e concentrare la mente – non giudicante – nel qui ed ora per interrompere il chiasso.