Sommario
Cosa è un esame endoscopico?
L’endoscopia digestiva permette di diagnosticare le principali patologie dell’apparato digerente. Per questo, è l’esame principale per quanto riguarda l’individuazione, e di conseguenza la prevenzione, di neoplasie all’apparato digerente.
Qual è la differenza tra gastroscopia e colonscopia?
Si tratta, infatti, di due esami molto invasivi, che non piacciono mai a nessuno. Nel caso della colonscopia, abbiamo a che fare con sonde inserite nel retto. Nel caso della gastroscopia, invece, inserite in bocca. Chi tra i lettori ha mai avuto la sfortuna di farne uno, sa bene di che cosa parliamo.
Quanto dura l’endoscopia?
L’endoscopia, generalmente, richiede una sedazione endovenosa o un’anestesia locale o generale. Di solito, la preparazione di routine comprende l’astensione per 6-8 ore dai cibi solidi e per 4 ore dai liquidi prima della procedura.
Cosa è un endoscopio?
Spesso, un endoscopio ha anche un canale che consente al medico di inserire strumenti per raccogliere tessuti o praticare un intervento terapeutico. Alcuni di questi strumenti sono: Pinza da biopsia per la rimozione di un campione di tessuto o di una sospetta formazione tumorale; Spazzola citologica per il prelievo di campioni di cellule;
Come si utilizza l’endoscopia nel percorso diagnostico?
Endoscopia nel percorso diagnostico. Quando il paziente manifesta determinati sintomi, l’endoscopia può essere utilizzata per identificare o confermare le cause scatenanti. Laringoscopia: nelle persone con raucedine cronica, consente di visualizzare eventuali alterazioni a carico di laringe e corde vocali;
Come si usa un endoscopio per visualizzare le articolazioni?
Ad esempio, un endoscopio che aiuta un medico a esaminare le articolazioni è rigido, mentre quello usato per visualizzare l’interno del colon è spesso flessibile. A seconda della zona del corpo che dev’essere visualizzata, l’endoscopio può essere inserito attraverso bocca, ano o uretra.