Sommario
Cosa fanno i buddhisti?
Il Buddhismo è una religione, ma anche un pensiero filosofico e una dottrina di vita. Alla base di questo pensiero c’è l’altruismo, il non attaccamento ai beni materiali, la compassione e la pace interiore, in modo da percorrere la Via dell’Illuminazione secondo gli insegnamenti del Buddha.
Cosa significa praticare il buddismo?
Il buddismo è quindi una pratica molto fiduciosa e ottimista. C’è un percorso per porre fine all’insoddisfazione. Gran parte della pratica buddista comporta lo studio e la ripetizione di attività tangibili che si possono seguire per porre fine all’insoddisfazione e alla sofferenza che comprende la vita umana.
Come vivere il buddismo?
10 consigli del Buddismo Tibetano per vivere pienamente e con…
- Non dobbiamo seguire le tradizioni solo perché ci sono state tramandate.
- La sofferenza è il risultato del desiderio e dell’ignoranza.
- Non dobbiamo perderci nell’ambiente che ci circonda.
- Mantenere la rabbia e l’odio ci impedisce di crescere.
Qual è il testo sacro del Buddhismo?
Non esiste quindi un vero e proprio testo sacro del Buddhismo, ma piuttosto una serie di insegnamenti (Tripitaka) trascritti in pali, la lingua più popolare in India ai tempi del Buddha, o in sanscrito, la lingua più classica.
Come si definisce il buddhismo?
In questo discorso si identifica il buddhismo come “la via di mezzo” (sanscrito madhyamā pratipadā, pāli majjhimā pāṭipadā) in cui si riconosce che la retta condotta risiede nella linea mediana di condotta di vita evitando tanto gli eccessi e gli assolutismi, quanto il lassismo e l’individualismo.
Quali sono le tradizioni del buddhismo nel mondo?
Lo stesso argomento in dettaglio: Buddhismo nel mondo. Tra le tradizioni che fuori dall’India hanno avuto una lunga storia e un’evoluzione in parte indipendente ricordiamo: Il buddhismo Theravāda o degli Anziani: Sri Lanka, Myanmar, Thailandia, Cambogia e Laos.
Quali sono i canoni del Buddhismo?
Fra i testi più antichi del buddhismo si annoverano i cosiddetti canoni: il Canone pāli (o Pāli Tipitaka), il Canone cinese (大藏經, Dàzàng jīng), e il Canone tibetano (composto dal Kangyur e dal Tenjur) così denominati in base alla lingua degli scritti.