Sommario
Cosa non mangiare per la vagina?
Meglio quindi consumare alimenti a base di cereali integrali. Tra i cibi da evitare sono inclusi anche quelli affumicati, gli insaccati, gli alimenti ricchi di conservanti, le spezie piccanti, il the, il caffè, il miele e il cioccolato. Sono sconsigliati inoltre le arachidi, i funghi, l’aceto e la salsa di soia.
A cosa serve il succo al mirtillo vagina?
Succo di mirtillo rosso Aiuta a bilanciare il livello di pH della vagina e la sua proprietà acida, aiuta a combattere i batteri che causano infezioni del tratto urinario, infezioni vaginali e altri problemi.
Cosa fare per aumentare la flora batterica vaginale?
Per ripristinare la flora batterica vaginale alterata, possono essere utilizzati specifici prodotti a base di acido lattico (per ristabilire un pH ottimale e consentire la proliferazione di lattobacilli) o glicogeno (che fornisce loro il nutrimento necessario per crescere).
Come aumentare il pH della vagina?
Altrimenti, sempre su prescrizione medica, si ricorre a sostanze non ormonali che tendono ad abbassare il pH: acido borico, gel vaginali, tavolette di vitamina C (perfette in gravidanza), irrigazioni di acqua borica al 3%.
Cosa fa male alla vagina?
Le cause iniziali di questa infiammazione dolorosa possono essere varie (pregresse infezioni da papilloma virus (HPV), candidiasi croniche ricorrenti, vaginosi batteriche ricorrenti, alterazioni del pH vaginale, uso di agenti chimici detergenti irritanti, traumi sessuali o trattamenti terapeutici invasivi) ma portano …
Quando usare i fermenti lattici vaginali?
Si consiglia di utilizzare l’ovulo 1 sola volta ed immediatamente dopo l’estrazione dal blister, per un ciclo di almeno 10 giorni consecutivi. Si consiglia di inziare il trattamento 10 giorni prima del ciclo mestruale e/o immediatamente dopo la sua fine. Avvertenze: non superare i 30 giorni consecutivi di applicazione.
Cosa fare per ripristinare il pH della vagina?
Cosa può alterare il pH vaginale?
utilizzo di detergenti e saponi aggressivi che alterano il PH; lavande genitali molto frequenti; utilizzo di dispositivi intrauterini, come la spirale; terapie antibiotiche che indeboliscono i Lactobacilli.