Sommario
Cosa pensa Plinio il Vecchio della natura?
Plinio crede che la natura sia un luogo divino soggetto a un profondo studio. Noi nei suoi confronti siamo molto deboli,infatti,essa è capace di infonderci di malattie e carestie,inoltre,la stessa conoscenza è indispensabile per l’esistenza dell’uomo.
Cosa intende Plinio con il termine progresso?
Se ne dovrebbe dedurre che quel tanto di progresso, che Plinio ammette, cioè il ritorno allo stato positivo della natura, dovrebbe essere, oltre che tecnico, morale, o meglio, il risanamento (tecnico) dovrebbe produrre un miglioramento (morale).
Qual’è l’argomento della Naturalis Historia di Plinio il Vecchio?
La “Naturalis Historia” costituisce proprio un’enciclopedia nella quale l’autore ha cercato di scrivere tutte le sue conoscenze riguardanti il mondo naturale. Il criterio dell’utilitas iuvandi, cioè del venire incontro alle necessità degli uomini mediante la divulgazione della cultura, unifica un po’ tutta l’opera.
Come viene considerato il progresso da Lucrezio?
In definitiva, Lucrezio accetta l’idea del progresso, ma ne respinge il mito. Il progresso è una condizione di vita, ma non dona la felicità, al contrario, può perfino accentuare il declino morale dell’umanità, che non conosce il limite del possesso e la misura del piacere.
Cosa pensa Seneca del progresso?
Ma la posizione di Seneca riguardo al progresso scientifico, simile a quella di Lucrezio, è positiva e più che ottimista: col progresso scientifico l’uomo raggiunge gradualmente il livello di civiltà ideale ed è in grado di stabilire l’irreversibile miglioramento di una civiltà rispetto alla precedente.
A quale scopo è stata compilata la Naturalis Historia?
In che genere letterario rientra l’opera di Plinio e di cosa tratta la Naturalis Historia?
La Naturalis historia di Plinio il Vecchio (23 d.C. – 25 agosto 79 d.C.) è un’opera enciclopedica in 37 libri sulle scienze naturali (più una digressione sull’arte antica), che vuole essere una summa del sapere scientifico antico.
Perché studiare i fenomeni naturali Seneca?
La necessità di comprendere i fenomeni naturali è, per Seneca, un mezzo per giungere alla salvezza e alla perfezione che avvicina l’uomo all’onnipotente e non come per Plinio il Vecchio, la cui opera enciclopedica, Naturalis Historia, è un semplice inventario del mondo.