Cosa rappresenta la luce nelle cattedrali gotiche?
La luce delle cattedrali aveva un significato spirituale ed estremamente simbolico, trascendente e mistico. La casa di Dio doveva essere il tempio della luce ma anche della rappresentazione della Gerusalemme celeste sulla terra. La chiesa doveva essere grande, simmetrica a proporzionata.
Che ruolo ha la luce negli edifici gotici?
In tutte le strutture gotiche, è la luce l’elemento di innovazione rispetto al passato:in rottura con lo stile romanico, con cui si cercava il silenzio e la contemplazione, l’arte gotica cerca nuove espressioni che avvicinino al cielo, favorendo quindi i grandi spazi e le architetture estese in altezza.
Cosa simboleggia la luce che entra dalle grandi vetrate?
Tra il XII e il XIII secolo in un periodo di grande ricerca scientifica nel campo della luce, iniziò a diffondersi in Francia e nel nord Europa, l’architettura Gotica che attraverso le sue costruzioni ardite, slanciate verso l’alto e le ampie vetrate, rappresenta emblema della leggerezza e della luminosità.
Dove entra la luce nelle chiese gotiche?
L’architettura gotica classica è tutta tesa verso la cattura della luce, con alte finestre che sembrano attingere proprio la luce in pieno cielo. La luce che penetra dalle bifore, trifore o rosoni illumina gli interni con effetti fantastici.
Perché le chiese romaniche sono buie?
Per quanto concerne le aperture e la luce, in un primo momento le chiese romaniche erano senz’altro più buie di quelle paleocristiane, per la minore presenza di finestre e la loro dimensione più piccola. Gli edifici presentavano infatti un’unica fonte di luce principale, proveniente dal rosone frontale.
Che differenza c’è tra romanico e gotico?
La struttura romanica è pesante ed imponente, mentre nel gotico è chiara una struttura leggera e slanciata. Nelle chiese romane troviamo quasi sempre una torre campanaria a base quadrata, mentre in quelle gotiche sono quasi sempre due e ai lati della facciata.
Quali sono le caratteristiche delle chiese romaniche?
La facciata è a salienti, ovvero presenta spioventi lungo i contorni del tetto. In alto nella facciata si apre un rosone circolare. L’ingresso principale delle chiese romaniche è preceduto da un protiro, cioè un piccolo atrio coperto, sorretto da colonne poggianti su leoni detti stilofori, cioè portatori di colonne.