Sommario
Cosa si intende per atto doloso?
– Che è fatto con dolo, cioè con piena coscienza e intenzionalità: reato, delitto d. (contrapp. [di atto, che è fatto con piena coscienza e intenzionalità] ≈ Ⓖ criminoso, Ⓖ delittuoso, Ⓖ intenzionale, Ⓖ volontario. ↔ colposo, preterintenzionale.
Quando ricorre il dolo diretto?
Il dolo intenzionale o diretto di primo grado, più approfonditamente, ricorre quando il soggetto mira a realizzare, con la sua azione od omissione, l’evento tipicizzato nella norma penale (nei reati di evento) o la condotta criminosa (nei reati di condotta), nello specifico “quel risultato”.
Qual’è l’oggetto del dolo?
Oggetto del dolo è il fatto tipico, quindi l’oggetto del dolo è costituito da tutti gli elementi obiettivi positivamente richiesti per l’integrazione delle singole figure di reato.
Cos’è il dolo diretto?
Il dolo si può distinguere in dolo «diretto» (o intenzionale), che è la più grave forma di dolo e si verifica quando il soggetto agente assume un comportamento corrispondente a quello voluto e rappresentatosi; è invece «indiretto» (o enventuale) quando da parte del soggetto agente vi è la consapevolezza che il proprio …
Quando il delitto e colposo?
Il delitto “è colposo, o contro l’intenzione, quando l’evento, anche se preveduto, non è voluto dall’agente e si verifica a causa di negligenza o imprudenza o imperizia, ovvero per inosservanza di leggi, regolamenti, ordini o discipline.
Cosa deve abbracciare l’oggetto del dolo?
Più precisamente il dolo deve abbracciare le diverse componenti in cui il fatto tipico può articolarsi: condotta, circostanze antecedenti o concomitanti all’azione tipizzata dalla norma incriminatrice, l’evento naturalistico.
Come può essere il dolo?
Il dolo può essere anche: iniziale, quando consiste solo nel momento iniziale di un’azione o di un’omissione; concomitante, nel quale accompagna lo svolgimento di tutta l’azione; successivo, ovvero quello che si manifesta al termine della condotta non dolosa che ha provocato un evento.