Sommario
Cosa si intende per ironia socratica?
L’ironia di Socrate – i suoi allievi lo imparavano presto – consisteva nella pretesa del filosofo di mostrarsi ignorante in merito ad ogni questione dibattuta, tanto che l’interlocutore si sentiva invitato a esporre nei minimi dettagli la propria convinzione: convinzione che il maestro puntualmente smontava rilevandone …
Cosa nasconde l’ironia?
A differenza della menzogna, in cui le parole sono false, nell’ ironia le parole sono finte, cioè negano palesemente ciò che appare. L’ ironista non vuole ingannare, ma essere chiaro senza essere evidente ed esplicito.
A cosa serve ironia?
L’ironia rientra nel normale processo comunicativo e fa parte della comunicazione obliqua, la quale deriva dall’insieme del codice verbale e non verbale. Essa viene utilizzata nell’ambito della comunicazione implicita ed umoristica poiché il suo scopo è mostrare e condividere contenuti in maniera velata.
Cos’è l’ironia letteratura?
Figura retorica, detta anche antifrasi, che consiste nell’esprimere il contrario di ciò che in realtà si vuole significare; suo scopo è evidenziare l’insostenibilità di ciò che si simula di sostenere o la validità di ciò che si finge di disapprovare.
Che cos’è l’ironia e la maieutica?
Due gli strumenti che Socrate utilizza in maniera privilegiata: l’ironia, che gli permette, partendo da una posizioni apparentemente “inferiore”, di smontare dall’interno le convinzioni dell’avversario, e la maieutica, e cioè l’arte della levatrice (quale era ad esempio la madre di Socrate, Fenarete) di far nascere i …
Cosa si nasconde dietro il sarcasmo?
Il sarcasmo è una forma di ironia verbale che deride, ridicolizza o disprezza. Si esprime attraverso il tono di voce, le figure retoriche e comunica la noncuranza per le opinioni dell’altro. Spesso, chi lo pratica si maschera dietro la facciata dell’ironia, del gioco o dello scherzo.
Che cos’è l antonomasia in poesia?
– 1. Traslato che consiste nell’indicare una persona o una cosa, anziché col suo proprio nome, con uno più generico e comune, con una locuzione che ne indichi una qualità caratteristica, o con l’appellativo derivato dal luogo di nascita, per es.: il Poeta (Dante), l’Apostolo (s.