Sommario
Cosa si intende per Jobs Act?
Jobs Act indica informalmente una riforma del diritto del lavoro in Italia (promossa e attuata in Italia dal governo Renzi, attraverso l’emanazione di diversi provvedimenti legislativi e completata nel 2016) volta a flessibilizzare il mercato del lavoro.
Da quando si applica il Job Act?
I nuovi destinatari del Jobs Act 18, Legge n. 300/1970[1]. Nello specifico, la nuova disciplina si applica a tutti i rapporti di lavoro a tempo indeterminato costituiti a decorrere dal 7 marzo 2015 con lavoratori che rivestono la qualifica di operaio, impiegato, quadro[2].
Quando può il datore di lavoro licenziare?
Una volta fatta chiarezza su quando il datore di lavoro può licenziare, vediamo entro quanti giorni prima deve darne la comunicazione al dipendente. La legge infatti prevede che, sia in caso di dimissioni che di licenziamento, la parte che recede dal contratto senza darne il preavviso è obbligata a versare all’altra un’indennità.
Chi può licenziare un dipendente a tempo indeterminato?
La legge stabilisce due casi in cui il datore di lavoro può licenziare un dipendente a tempo indeterminato. Il primo è quello per cui quest’ultimo abbia tenuto un comportamento colpevole o in malafede: il licenziamento disciplinare. A seconda della gravità del comportamento assunto dal dipendente abbiamo:
Quanto costa il licenziamento per il 2018?
La tassa sul licenziamento ammonta a 495,34 euro per il 2018, mentre ammontava a 489,95 euro annui, per gli anni 2015, 2016 e 2017, a 489,12 euro, per il 2014 ed a 483,80 euro, per il 2013.
Quali sono i giorni del preavviso licenziamento?
I giorni del preavviso licenziamento sono gli stessi di quelli previsti per le dimissioni: non c’è un numero fisso per ogni categoria di lavoratori, poiché questi sono fissati dai vari CCNL. Se volete sapere entro quanti giorni comunicare il licenziamento, quindi, dovete fare riferimento a quanto scritto nel contratto collettivo di riferimento.
Il contratto a tempo indeterminato a tutele crescenti è un tipo di contratto a tempo indeterminato creato dal governo nel 2015 nell’ambito della riforma lavorativa del 7 marzo 2015 che fa parte del cosiddetto “jobs act” voluto fortemente dall’allora presidente del consiglio Matteo Renzi.
Cosa significa licenziare senza motivo?
Licenziare senza motivo significa porre in essere un atto nullo, facilmente contestabile dal dipendente. Motivazione del licenziamento per motivi aziendali. Nel caso di licenziamento per motivi aziendali («giustificato motivo oggettivo») non è invece previsto l’invio del preavviso di licenziamento.
Come si può richiedere il licenziamento disciplinare?
Questo significa che il licenziamento è possibile anche quando la mansione affidata al dipendente non venga ritenuta più utile. L’azienda dovrà, comunque, verificare prima di non poter adibire il lavoratore a una mansione diversa, anche di grado inferiore (cosiddetto repechage o ripescaggio ). Altrettanto dicasi per il licenziamento disciplinare.
Come si può licenziare un dipendente sostenendo che la sua mansione è soppressa?
Non si può, in altri termini, licenziare un dipendente sostenendo che la sua mansione è stata soppressa, e dopo poco assumerne un altro con la stessa funzione oppure esternalizzare il rapporto con una ditta esterna di monocommittenza per nascondere, in realtà, un rapporto subordinato.
Qual è la motivazione del licenziamento?
Obbligo di motivazione del licenziamento. In tutti i casi, la lettera di licenziamento deve per forza indicare il motivo del licenziamento ed essere specifica onde consentire al dipendente di difendersi e contestare il licenziamento. La contestazione deve avvenire entro 60 giorni con lettera raccomandata.