Cosa significa cocci aguzzi di bottiglia?
La figura della muraglia nell’ultima strofa descrive l’isolamento dell’uomo. Si tratta di una strofa notevole per costruzione e contenuti. Il muro è invalicabile e presenta in cima cocci aguzzi di bottiglia, a formare una vera prigione per l’uomo.
Cosa rappresenta il sole che abbaglia?
Il “sole che abbaglia” (v. 13) è luce che non lascia vedere; di qui uno stupito e dolente ripiegarsi su se stessi (“sentire con triste meraviglia”), nel tentativo di ascoltare e di comprendere il “travaglio” della “vita”, che resta tuttavia misterioso e indecifrabile.
Che ha in cima cocci aguzzi di bottiglia?
Il muro è invalicabile e presenta in cima cocci aguzzi di bottiglia, a formare una vera prigione per l’uomo. Da notare l’ambientazione nell’orto, luogo chiuso e confinato, e il fatto che il sole nella poesia non è visto come qualcosa che dà luce e speranza, ma bensì acceca e stanca.
Cosa vuol dire Montale in Meriggiare pallido e assorto?
Il titolo della poesia “Meriggiare pallido e assorto” si riferisce alla contemplazione della natura da parte di Montale, che trascorre le ore del pomeriggio assorto nei suoi pensieri. Gli aggettivi “pallido” e “assorto” si riferiscono allo stato del poeta, che viene accecato dalla luce e dalla calura afosa.
Quali sono le figure retoriche della poesia Meriggiare pallido e assorto?
Per quanto riguarda le figure retoriche presenti in Meriggiare pallido e assorto, si segnalano, paronomasia (vv. 3-4, sterpi/serpi), onomatopee (schiocchi e frusci al v. Da notare anche la figura retorica della consonanza (abbaglia, meraviglia, travaglio, muraglia e bottiglia).
Che figura retorica e l’analogia?
L’analogia è una figura retorica che consiste nell’accostamento e nella comparazione, all’interno di un testo sia scritto sia orale, tra due o più parole seguendo la loro somiglianza semantica (cioè parole simili tra loro per significato).
Qual è la lettera che si ripete tante volte per far sentire il canto delle cicale nella poesia Meriggiare?
Tra le figure del suono riconosciamo l’allitterazione, in particolare della lettera R e della C, della T nell’ultma cinquina. l’assonanza come “merli/serpi”, le onomatopeiche schiocchi, frusci.