Sommario
Cosa significa tachicardia atriale?
La tachicardia atriale (TA) è un disturbo del ritmo cardiaco che origina negli atri, definita come una tachicardia sopraventricolare che non richiede la partecipazione della giunzione atrioventricolare, di vie accessorie, o del tessuto ventricolare per la sua insorgenza o il suo mantenimento.
Come si cura la tachicardia atriale?
Trattamento
- Beta-bloccanti e calcio-antagonisti, per rallentare la frequenza del battito cardiaco.
- Antiaritmici, per stabilizzare il ritmo cardiaco.
- Anticoagulanti, per fluidificare il sangue e prevenire la formazione di trombi o emboli in casi di aritmie particolari, come per esempio la fibrillazione atriale.
Quali sono le tachicardie atriali?
In base al meccanismo fisiopatologico, le tachicardie atriali possono essere classificate in: tachicardia da aumentato automatismo, da attività triggerata e da rientro. La classificazione anatomica tiene invece conto della sede del focus aritmogeno.
Quando si parla di tachicardia?
Si parla di tachicardia – dal greco tachys (rapido o accelerato) e kardia (del cuore) – quando la frequenza cardiaca a riposo eccede i limiti superiori di normalità per la popolazione di riferimento. Nell’adulto, ad esempio, si ha tachicardia tutte le volte che la frequenza cardiaca (FC) a riposo supera i 100 battiti al minuto (bpm).
Quando la tachicardia è persistente o incessante?
Quando la tachicardia è persistente o incessante può portare ad una miopatia e conseguentemente a dilatazione ventricolare e a riduzione della frazione d’eiezione. I pazienti con patologie cardiache sottostanti o con problematiche di interesse pneumologico in genere riescono a tollerare meno la tachicardia.
Quando aumentano le pulsazioni di tachicardia?
Durante gli stati febbrili le pulsazioni aumentano di circa 8 bpm per ogni grado di temperatura superiore ai 37°C, mentre il metabolismo si alza del 13%. E’ il caso ad esempio, del tabagismo, possono comparire aritmie più o meno severe, associate o meno a tachicardia.