Sommario
Cosa sono i versi esametri?
esametro Verso tradizionale dell’epopea greca e romana da Omero in poi, usato però anche nella poesia religiosa (oracoli e inni), nella didascalica e, unito con il cosiddetto pentametro elegiaco, nella poesia elegiaca (distico elegiaco). È un verso recitativo derivante forse dall’unione di un hemiepes e di un enoplio.
Come si forma un esametro?
L’esametro si può formare attraverso l’unione dei cola in un solo verso, attraverso le possibili combinazioni: Hemiepes femminile….Struttura
- esametro olodattilico: un esametro composto solo di dattili.
- esametro olospondaico: un esametro composto solo da spondei.
Dove cade l’accento nell esametro?
L’esametro è composto, in tutto, da 6 piedi metrici e i rispettivi 6 accenti (da qui il nome “esametro”). Ci sono due tipi di piedi nell’esametro latino: dattilo e spondeo. L’accento metrico cade sempre sulla prima sillaba del piede, quella lunga. La posizione del piede su cui cade l’accento è detta “arsi”.
Cosa significa poema epico in esametri?
Come si è detto, l’esametro è il verso, di provenienza greca, tipico della poesia epica: è dunque un verso ‘nobile’. Fu usato anche nella poesia didascalica e bucolica, nella satira, nell’epistolografia in versi e, in unione con il pentametro, nella poesia elegiaca.
Che vuol dire dattilo?
– Nella metrica classica, metro di 3 sillabe: –́⌣⌣, in cui il tempo forte (la lunga, di 2 tempi o more) ha durata pari al tempo debole (le due brevi), e perciò, se usato in serie, ammette la sostituzione con lo spondeo: –́–. I versi dattilici più usati sono l’esametro e il pentametro.
Cosa sono i piedi Dattilici?
– Il dattilo è un piede di tre sillabe appartenente al genere uguale, perché il tempo forte (arsi), formato da una lunga, ha la stessa durata del tempo debole (tesi), formato da due brevi. Le due brevi sono talvolta rappresentate da una lunga. Quindi il dattilo -⌣⌣ può essere sostituito dallo spondeo dattilico –.
Come si accenta il distico elegiaco?
Si ricordi che l’accento cade sempre sulla prima vocale lunga, mai sulla breve. La “cesura” è una sorta di pausa che taglia il verso; le parti in cui un verso viene tagliato si chiamano “emistichi”.