Sommario
Cosa vuol dire anima errante?
[er-ràn-te] agg. 1 Che va senza meta, vagabondo: cavaliere e. 2 fig. Che divaga senza fissarsi su nulla di preciso: pensieri e.
Cosa significa comportamento erratico?
-ci). – 1. Che muta continuamente posto, errante, vagabondo: pianeta non vuol dire altro che e., cioè vagabondo (Varchi); accalappiatori di cani e.
Che vuol dire vita raminga?
Che va errando senza una meta precisa e senza un luogo dove poter sostare a lungo: se ne andò per il mondo povero e r.; esuli dalla patria e r. in terra straniera; belle cose da fare scrivere a un povero disgraziato, tribolato, r. (Manzoni); anche nave, barca r.; estens.: Unico spirto a mia vita r.
Che cosa vuol dire erroneamente?
originario di vagante, erratico. Avv. erroneaménte, in modo erroneo, non corrispondente alla verità o alla realtà: interpretare erroneamente; o per errore: avevo erroneamente presentato un documento scaduto.
Chi è il cavaliere errante?
erranti, nei poemi e romanzi cavallereschi, i cavalieri che andavano girando in cerca d’avventure nobili e rischiose, sempre pronti a prendere le difese delle donne, dei deboli, degli oppressi; scherz., essere un c. errante, vagare da luogo a luogo per diversi motivi.
Cosa sono le erranza?
– Stato d’errore, oppure di dubbio, di confusione della mente o dell’animo: Così mi trovo in amorosa e.
Che non si ferma mai sinonimo?
– [che cammina qua e là senza posa, che non si ferma mai a lungo in uno stesso posto e sim.] ≈ e ↔ [→ ERRABONDO]. erràtico agg.
Cosa vuol dire forza operosa?
– 1. a. Attivo, che opera molto, che s’impegna intensamente nel lavoro e nella produzione: uomo, cittadino, artista, scrittore o.; città, nazione, gente operosa. Con usi estens.: mente o., ingegno o.; nell’inerzia e nell’avvilimento, compariva non so quale indizio d’abitudini o.
Qual è il contrario di ramingo?
pellegrino, randagio, vagabondo. ↔ sedentario, stabile, stanziale.
Come finisce il cavaliere inesistente?
Come finisce questo gioco? Finisce in modo allo stesso tempo lieto e malinconico. Il cavaliere inesistente, che in seguito a un equivoco si crede disonorato, cessa davvero di esistere, e l’immaginaria monaca redattrice del racconto, con un bel colpo di scena si scopre essere la bella Bradamante.