Sommario
Cosa vuol dire delitto preterintenzionale?
preterintenzionale agg. [comp. – Che va oltre l’intenzione di chi agisce; nel linguaggio giur., detto di delitto o in genere di azione in cui l’evento dannoso sia più grave di quanto era nell’intenzione di chi ne è l’autore: omicidio preterintenzionale.
Come si distinguono il concorso di reati?
Nel sistema penale vigente il concorso di reati può assumere l’aspetto di un concorso materiale, quando un individuo commette una pluralità di reati ponendo in essere condotte diverse (artt. 71 ss), formale, quando invece la pluralità di reati è commessa con un’unica condotta (artt. 81, comma 1).
Quando sussiste il reato di maltrattamenti in famiglia?
Ai fini della configurabilità del reato abituale di maltrattamenti in famiglia, è richiesto il compimento di atti che non siano sporadici e manifestazione di un atteggiamento di contingente aggressività, occorrendo una persistente azione vessatoria idonea a ledere la personalità della vittima.
Come è punito il reato preterintenzionale?
Esempio di preterintenzione Si tratta di un delitto punito dall’articolo 584 c.p., per il quale “chiunque, con atti diretti a commettere uno dei delitti preveduti dagli articoli 581 e 582, cagiona la morte di un uomo, è punito con la reclusione da dieci a diciotto anni”.
Quando si ha il concorso formale di reati?
Si ha concorso formale (o ideale) di reati quando un medesimo soggetto con una sola condotta commette più reati (ad esempio quando Caio ingiuria una platea).
Qual è il trattamento sanzionatorio previsto per il concorso formale di reati?
Concorso formale. Se un soggetto con una sola azione commette più reati abbiamo il cosiddetto concorso formale di reati. In tal caso si applica la pena prevista per il reato più grave aumentata fino al triplo. Ad esempio Tizio, violentando la figlia, commette il reato di incesto, violenza carnale e lesioni personali.
Cosa succede a chi viene denunciato per maltrattamenti?
In genere, in questi casi, l’autorità giudiziaria ricorre alle misure dell’allontanamento dalla casa familiare, se vittima e denunciato convivono sotto lo stesso tetto, oppure il divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla vittima, quando vi è pericolo che il denunciato perseguiti la persona offesa.
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