Sommario
Cosa vuol dire radiofarmaco?
I radiofarmaci sono molecole che contengono al loro interno un radionuclide (un atomo radioattivo) e possono essere utilizzati sia a scopo diagnostico sia terapeutico. Un radiofarmaco è costituito da due componenti: il carrier, ossia una molecola con funzioni biologiche di trasporto, ed il nuclide radioattivo.
Cosa vuol dire accumulo di radiofarmaco?
Grazie alla molecola “traghettatrice”, il radiofarmaco però si accumula in modo estremamente selettivo in alcune parti del corpo, ad esempio in vescica e in corrispondenza delle aree tumorali. Dopo un tempo caratteristico il radiofarmaco, decadendo, emette “radiazioni” chiamate positroni.
Cos’è la Pet Con contrasto?
La PET (Positron Emission Tomography) è una metodica di diagnostica per immagini che consente di individuare precocemente i tumori e di valutarne la dimensione e la localizzazione. L’esame si basa sulla somministrazione di radiofarmaci, caratterizzati dall’emissione di particelle chiamate positroni.
Cosa significa il termine isotopo?
Il termine isotopo deriva da una parola greca che significa “stesso posto”. Gli isotopi di un elemento chimico, infatti, hanno lo stesso numero atomico Z e quindi occupano lo stesso posto nella tavola periodica. Inoltre, pur avendo masse differenti,
Cosa sono i radiofarmaci?
linfomicancrotumoritumori cerebralitiroideoncologiatumori neuroendocriniradiofarmacimetastasi osseeiodio radioattivo. I radiofarmaci sono molecole che contengono al loro interno un radionuclide (un atomo radioattivo) e possono essere utilizzati sia a scopo diagnostico sia terapeutico.
Quali sono gli isotopi in natura?
Con il termine isòbari sono chiamati gli atomi di elementi diversi con lo stesso numero di massa (es. 14 C e 14 N). Con il termine isòtoni sono chiamati gli atomi di elementi diversi con lo stesso numero di neutroni (es. 56 Fe e 58 Ni hanno entrambi 30 neutroni). Isotopi in natura [ modifica | modifica wikitesto ]
Come calcolare il rapporto isotopico tra due isotopi?
Il rapporto isotopico tra due isotopi viene calcolato mettendo l’isotopo pesante al numeratore (es. R = D/H o 18 O/ 16 O).