Perché gli spartiti sono in italiano?
La maggior parte delle parole che ancora oggi usiamo per descrivere, comporre ed eseguire musica affonda le sue radici nella lingua italiana. Gli aggettivi che definiscono tempo e carattere della musica, i nomi delle sue forme e degli strumenti musicali, i libretti d’opera sono italiani.
Che differenza c’è tra partitura e spartito?
Una partitura (cosa diversa dallo spartito) è un brano musicale scritto in cui è riportato l’insieme delle parti che ciascuno strumento che deve suonare. Ogni pagina, quindi, offre una vista complessiva dell’insieme delle parti. Ecco perché spesso i fogli di una partitura sono piuttosto grandi.
Perché le opere liriche sono tutte in italiano?
La diffusione dell’italiano, in questo contesto musicale europeo, è da interpretarsi quasi esclusivamente come un’esigenza artistica degli esecutori più che ad una preferenza linguistica del pubblico, che passava in secondo piano.
Perché gli stranieri studiano l’italiano?
Perché l’italiano ha una reputazione molto particolare presso gli stranieri ed è una lingua molto amata! La ricchezza della nostra lingua è particolarmente legata alla sua cultura storica e artistica e dà al nostro Paese una particolare allure attrattiva.
Quando è nata l’opera lirica?
Dunque nel 1589 la famiglia Medici commissiona alla Camerata de’ Bardi quella che è considerata la prima opera lirica della storia: Gli intermezzi della Pellegrina. Le musiche sono scritte e composte dai compositori della Camerata De’ Bardi: Giulio Caccini, Iacopo Peri, Vincenzo Galilei (padre di Galileo).
Cosa pensano gli stranieri della lingua italiana?
La lingua italiana è, per gli stranieri, sommamente attrattiva: non a caso è la quarta (o quinta) lingua più studiata al mondo. Dice che l’italiano è la lingua più vicina al latino, e che il 60 per cento del vocabolario inglese deriva dal latino: quindi imparare l’italiano aiuta anche a parlare meglio l’inglese.
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