Sommario
Qual è il costo del licenziamento?
Il licenziamento ha un costo che il datore di lavoro è chiamato a coprire quando licenzia uno o più dipendenti come contributo a sostegno della disoccupazione.
Qual è l’obbligo di preavviso per il licenziamento?
L’obbligo di preavviso non sussiste nel caso in cui il licenziamento sia per giusta causa. Indennità di disoccupazione. Il lavoratore licenziato ha diritto anche a un’indennità a carico dello Stato, la Naspi, o indennità di disoccupazione. I requisiti per aver diritto alla Naspi sono:
Cosa spetta al lavoratore licenziato beneficiario di NASpI?
Al lavoratore licenziato beneficiario di Naspi spetta, infine, dal 4° mese di disoccupazione, l’assegno di ricollocazione. Si tratta di un voucher, il cui ammontare dipende dal profilo di occupabilità dell’interessato, che serve per retribuire i servizi per l’impiego, che aiutano l’interessato a trovare un nuovo lavoro.
Come deve essere valido un licenziamento?
1 – Innanzitutto per essere valido un licenziamento deve essere accompagnato da una lettera formale nella quale sarà chiesto al lavoratore di apporre una firma. Qualora ci si rifiuti di firmarla, sarà premura del datore di lavoro inviarla a casa tramite raccomandata.
Qual è la “buonuscita licenziamento”?
La “buonuscita licenziamento” è una somma pagata dal Datore di Lavoro al Lavoratore per prevenire liti su livello di inquadramento (es. per i Contratti Collettivi Nazionali Commercio), licenziamenti senza giusta causa, licenzimento giustificato motivo oggettivo illegittimo o altre cause.
Quando può il datore di lavoro licenziare?
Una volta fatta chiarezza su quando il datore di lavoro può licenziare, vediamo entro quanti giorni prima deve darne la comunicazione al dipendente. La legge infatti prevede che, sia in caso di dimissioni che di licenziamento, la parte che recede dal contratto senza darne il preavviso è obbligata a versare all’altra un’indennità.
Qual è la causa di licenziamento?
Secondo i giudici supremi, il concetto di «giusta causa di licenziamento» discende dalla legge, sicché il datore è libero di risolvere il rapporto quando, a suo giudizio, la violazione commessa dal dipendente è sufficientemente grave da recidere ogni legame di fiducia con l’azienda. In pratica, tutto è rimesso alla scelta del datore.
Come è dovuto il contributo per il licenziamento?
Non è dovuto nessun contributo, invece, nel caso di una cessazione del rapporto a seguito di scadenza di un contratto di lavoro a tempo determinato o nel caso di decesso del dipendente. Esclusi dal contributo sono anche i licenziamenti di un collaboratore domestico, di un operaio agricolo o un operaio extracomunitario stagionale.
Come faccio a licenziare un lavoratore?
Per fare un esempio, se sei un lavoratore assunto da meno di cinque anni ed inquadrato al VI livello del Ccnl Commercio, puoi licenziarti dando all’azienda un preavviso di 15 giorni di calendario.