Sommario
Qual è il pH delle parti intime?
Durante l’età fertile il pH vaginale è leggermente acido (intorno a 4,5) e dev’essere mantenuto quanto più possibile tale. Per questo motivo i detergenti utilizzati per l’igiene intima dovrebbero avere un pH intorno a 3,5 – 5,5.
Come regolare pH intimo?
Come trattare e regolare il pH vaginale?
- Consumare sufficiente acqua ogni giorno per rimanere ben idratati.
- Moderare il consumo di caffè.
- Eliminare i cibi ricchi di zuccheri e grassi.
- Effettuare la pulizia delle zone intime partendo dalla parte anteriore a quella posteriore dopo aver urinato.
Come capire se si ha vaginosi?
La presenza della vaginosi batterica è segnalata da prurito, bruciore intimo ed aumento delle perdite vaginali (secrezioni bianco-grigiastre omogenee, caratterizzate da cattivo odore), ma in circa la metà dei casi è asintomatica.
Qual è il pH vaginale fisiologico?
Il mantenimento di un pH vaginale fisiologico (acido) rappresenta un importante fattore protettivo contro le infezioni batteriche dei genitali interni. Nell’infanzia e nella vecchiaia, quando i livelli degli estrogeni sono bassi, il pH vaginale si attesta intorno alla neutralità (6-7).
Qual è il test del pH vaginale?
Test del pH vaginale. Il mantenimento di un pH vaginale fisiologico (acido) rappresenta un importante fattore protettivo contro le infezioni batteriche dei genitali interni. Nell’infanzia e nella vecchiaia, quando i livelli degli estrogeni sono bassi, il pH vaginale si attesta intorno alla neutralità (6-7).
Quali sono le secrezioni dalla vagina?
Le secrezioni dalla vagina si possono verificare o possono derivare da infiammazione della vagina (vaginite), eventualmente causata da infezione. Può risultare infiammata anche la zona genitale (vulva), che circonda l’apertura della vagina.
Come si riduce l’acidità della vagina?
Quando l’acidità della vagina diminuisce, si riduce anche il numero dei batteri protettivi e aumenta quello dei batteri nocivi. Di seguito è riportato un elenco dei fattori che determinano con maggiori probabilità la crescita di batteri nocivi (e di conseguenza l’aumento del rischio di infezioni vaginali):