Sommario
Qual è la differenza tra amniocentesi e villocentesi?
Mentre l’amniocentesi prevede il prelievo di liquido amniotico, con la villocentesi si punta all’estrazione di una piccola quantità di villi coriali.
Quali sono i rischi della villocentesi?
Rischi correlati alla villocentesi I rischi legati alla procedura sono due: rischio abortivo e rischio infettivo. Sulla base delle prove ad oggi disponibili, il rischio di aborto si considera compreso tra l’1-2%. Il rischio di infezioni uterine è invece inferiore a 1 ogni 1000 donne che si sottopongono a villocentesi.
Perché si fa la villocentesi?
Un altro esame al quale alcune donne possono sottoporsi è la villocentesi. Si tratta, come accennato, di un test prenatale invasivo, ovvero eseguito durante la gravidanza, con l’obiettivo di individuare, in modo tempestivo, eventuali malattie genetiche e anomalie congenite, come la sindrome di Down ad esempio.
Quando è consigliata la villocentesi?
La villocentesi si effettua tra la 10a e la 13a settimana di gravidanza, alcune settimane prima, quindi, di quanto previsto per l’amniocentesi, altro esame da poter eseguire prima della nascita per accertare la presenza di malattie congenite o genetiche.
Quanto dura il rischio di aborto dopo la villocentesi?
Quale è il rischio della villocentesi? E’ noto che in circa 1% dei casi la gravidanza possa esitare in aborto dopo il prelievo o nei giorni immediatamente successivi.
Quanti giorni rischio dopo villocentesi?
Il rischio di aborto dopo villocentesi non differisce in maniera significativa da quello dopo amniocentesi. Il rischio di malformazione fetale dopo villocentesi eseguita a partire dalla 10a settimana gestazione non differisce da quello della popolazione generale.
Quali malattie genetiche si vedono con la villocentesi?
Villocentesi Genetica (con analisi del DNA)
- Fibrosi Cistica,
- Sindrome del Cromosoma X Fragile (ritardo mentale),
- Sordità Congenita,
- Distrofia Muscolare di Duchenne-Becker,
- e diverse altre malattie genetiche.
Quanto è attendibile la villocentesi?
Questo risultato derivante dall’esame diretto è altamente attendibile; in caso di villocentesi la possibilità di falsi negativi è dello 0.04% e di falsi positivi dell’1% con rischio valutabile dell’1% di discrepanze tra cariotipo ottenuto dall’esame e quello reale del feto per la presenza di un mosaicismo, cioè di un’ …
Quando preoccuparsi dopo villocentesi?
È opportuno contattare il medico qualora la paziente riferisse sintomi come forti dolori addominali, perdite di liquido o consistenti perdite di sangue dalla vagina, intense contrazioni uterine e febbre.