Sommario
Quale ginepro fa le bacche?
Generalità sulle bacche di ginepro e sul ginepro Le bacche di ginepro sono i frutti carnosi – strobilo, nel caso specifico di tipo galbulo o coccola – eduli e vagamente simili a mirtilli, prodotti da alcune piante del Genere botanico Juniperus – Famiglia Cupressaceae.
Dove cresce il ginepro in Italia?
Il ginepro comune si incontra ovunque, quasi in tutta l’Italia, dalle zone costiere (è frequente nella macchia mediterranea) fino alle località montane.
Dove vive il ginepro?
Il ginepro è una pianta con poche esigenze idriche, per cui è facile trovarla in luoghi non facilmente popolabili da altre piante: montagne, dove le frequenti gelate rendono l’acqua scarsamente biodisponibile, e ambienti mediterranei, dove l’aridità la fa da padrona nei mesi estivi.
Come è costituito il polline?
Il polline è caratterizzato da uno strato protettivo (Sporoderma) composto da due pareti; la parte esterna viene detta esina, la parte più interna intina. L’esina è costituita da sporopollenina mentre l’intina è formata da polisaccaridi (cellulosa, emicellulosa, callosio).
Come consumare il polline al mattino?
Il polline può essere consumato anche miscelato con del miele, della confettura oppure con dello yogurt. La quantità consigliata è di circa 15/20 g al giorno per un adulto (un cucchiaio da tavola raso) e 5/10 g per un bambino per una durata di 1-3 mesi. Il momento più opportuno per consumarlo è al mattino a digiuno, prima della colazione.
Cosa contiene un granello di polline?
Ogni granello di polline è un’unità biologica che contiene tutto ciò che è necessario alla vita: acqua in percentuale che varia dal 12 al 20%; una grande quantità di proteine (in media il 20%), la maggior parte sotto forma di aminoacidi (21 dei 23 aminoacidi noti) tra cui molti di essi rientrano nella categoria degli aminoacidi essenziali;
Come può essere trasportato il polline dalle api?
Il polline può essere trasportato dal vento o raccolto dalle api e da altri insetti pronubi, per raggiungere e fecondare fiori distanti, garantendo in questo modo il mescolamento genetico e l’ evoluzione della specie. Alle api, il polline fornisce nutrimento, soprattutto proteico, sia nello stadio larvale che in età adulta.