Sommario
- 1 Quali sono i casi di discriminazione nel mondo del lavoro?
- 2 Quando è vietata la discriminazione?
- 3 Quali sono le sanzioni per le discriminazioni sul luogo di lavoro?
- 4 Cosa è la discriminazione sul lavoro e Pari Opportunità?
- 5 Quali sono le discriminazioni subite dalle donne nel lavoro?
- 6 Quali sono i diversi tipi di discriminazione?
- 7 Qual è il obbligo del datore di lavoro?
- 8 Come faccio a denunciare un datore di lavoro?
- 9 Come viene sancito il divieto di discriminare sulla base della disabilità?
- 10 Come si definisce la discriminazione?
- 11 Come si giustifica la discriminazione in base all’età?
- 12 Quali sono le origini della discriminazione per ragioni di età?
Quali sono i casi di discriminazione nel mondo del lavoro?
Casi di discriminazione si possono avere sia in fase di selezione e di accesso nel mondo del lavoro, sia nello svolgimento del rapporto: ad esempio quando si richiede un requisito (come la patente o la conoscenza di una lingua straniera) che non è essenziale per lo svolgimento concreto della mansione.
Quando è vietata la discriminazione?
La discriminazione è vietata in qualsiasi fase del rapporto di lavoro: prima dell’assunzione, nel corso dell’applicazione del contratto di lavoro e alla chiusura del contratto. La legge prevede tuttavia alcune eccezioni.
Quando si parla di discriminazione diretta?
Quando invece si parla di discriminazione diretta, il lavoratore è trattato in modo meno favorevole di un’altra persona in una situazione analoga: è il caso di chi non assume una donna perché il lavoro prevede turni notturni.
Quali sono le sanzioni per le discriminazioni sul luogo di lavoro?
Le discriminazioni sul luogo di lavoro costituiscono ora un illecito amministrativo e non più un reato perseguibile penalmente, infatti da febbraio 2016 è prevista solo una sanzione pecuniaria. Coloro che discriminano sul lavoro sono puniti con una sanzione pecuniaria che però, rispetto alle precedenti, sono molto più alte.
Cosa è la discriminazione sul lavoro e Pari Opportunità?
Discriminazione sul lavoro e pari opportunità. La discriminazione sul lavoro è un fenomeno purtroppo ancora diffuso anche in Italia. Consiste in una serie di comportamenti, decisioni, azioni perlopiù negative che vengono attuate contro un lavoratore, trattato in modo differente e per nulla vantaggioso rispetto ai suoi colleghi per vari motivi.
Come fare la denuncia contro il datore di lavoro?
Per fare la denuncia contro il datore di lavoro non sono richieste delle procedure particolarmente complesse: è sufficiente rivolgersi alla sede dell’ispettorato competente sul territorio ed esporre il vostro problema al funzionario incaricato. Ricordate però che questo per poter procedere con la denuncia ha bisogno di alcuni dati e documenti,
Quali sono le discriminazioni subite dalle donne nel lavoro?
Tra le più gravi discriminazioni subite dalle donne nel lavoro causate dalla maternità troviamo: Licenziamento in caso di gravidanza. Le lavoratrici non possono essere licenziate dall’inizio del periodo di gravidanza fino a 1 anno di età del bambino.
Quali sono i diversi tipi di discriminazione?
Ce ne sono molti tipi di discriminazione tra i più comuni vi sono il razzismo, la xenofobia, l’omofobia o le diverse forme di machismo.
Quali sono i doveri del datore di lavoro?
Quali sono i doveri del datore di lavoro? Comunemente si crede che l’unico obbligo spettante al datore sia quello di consegnare la busta paga, pagare lo stipendio ed evitare che i lavoratori possano infortunarsi in azienda. In realtà, la lista dei doveri è lunghissima e, per di più, prevista da numerose norme speciali – spesso sconosciute agli
Qual è il obbligo del datore di lavoro?
Altro fondamentale obbligo del datore di lavoro è quello di inquadrare il dipendente secondo il profilo contrattuale corrispondente alle mansioni a questi effettivamente assegnate.
Come faccio a denunciare un datore di lavoro?
Quando fai una denuncia, l’ispettorato fa scattare l’attività di verifica. A quel punto quindi, l’azienda potrebbe ricevere una visita di controllo da parte degli ispettori. La constatazione dell’infrazione, fa scattare subito la sanzione se il datore di lavoro viene colto in flagrante.
Cosa si intende la discriminazione indiretta?
La discriminazione indiretta si considera, invece, posta in essere quando una disposizione, un criterio, o una prassi (atti, patti, comportamenti), pur apparentemente neutri, pongano una persona di una determinata razza o origine etnica in una posizione di particolare svantaggio rispetto ad altre persone (art. 2 Dir. 2000/43/CE).
Come viene sancito il divieto di discriminare sulla base della disabilità?
Nell’articolo 27, in particolare, viene sancito il divieto di «discriminare sulla base della disabilità con riguardo a tutte le questioni concernenti ogni forma di occupazione, incluse le condizioni di selezione, assunzione e impiego, mantenimento dell’impiego, avanzamento di carriera e le condizioni lavorative sicure e salubri».
Come si definisce la discriminazione?
La discriminazione si definisce “diretta” quando, per motivi connessi alla disabilità, una persona viene trattata meno favorevolmente di quanto sia, sia stata o sarebbe trattata un’altra persona non disabile in una situazione analoga; essa è, invece, “indiretta” quando una disposizione, un criterio, una prassi, un atto, un patto o
Cosa è la discriminazione?
La discriminazione è un comportamento (un’azione o una omissione) che causa un trattamento non paritario di una persona o un gruppo di persone, in virtù della loro appartenenza ad un determinato gruppo sociale. Affinché si possa parlare di discriminazione, è quindi necessario che il comportamento non sia
Come si giustifica la discriminazione in base all’età?
La discriminazione in base all’età è diversa dagli altri “motivi sospetti”, quali la religione, le convinzioni personali, l’handicap o le tendenze sessuali. Diversamente dagli altri motivi, la discriminazione diretta in base all’età può essere giustificata ai sensi dell’art. 6 della direttiva 2000/78.
Quali sono le origini della discriminazione per ragioni di età?
Le discriminazioni per ragioni di età hanno progressivamente assunto, nel contesto del diritto antidiscriminatorio europeo , un ruolo sempre più importante nella giurisprudenza della Corte di giustizia. Le origini del divieto di discriminazione per ragioni di età non sono, però, così antiche.