Sommario
Quali sono i derivati di benzodiazepine?
Esistono poi alcuni derivati benzodiazepinici ( Dalmadorm, Felison, Halcion, Minias, Roipnol, ecc.) e altri farmaci che, pur avendo composizione diversa dalle benzodiazepine, hanno un effetto sedativo ( Nottem, Stilnox, Buspar, ecc.). Largo uso viene fatto anche di prodotti “naturali”, quali la Valeriana, il Sedatol, ecc.
Quali sono le benzodiazepine ad emivita più breve?
Le benzodiazepine ad emivita più breve sono il Triazolam ed il Midazolam (2-5 ore). Il metabolismo delle benzodiazepine è rallentato da estrogeni, cimetidina, propanololo; al contrario è accelerato dalla rifampicina (induttore enzimatico).
Quali sono i farmaci benzodiazepinici?
I farmaci benzodiazepinici sono considerati piuttosto sicuri e sono dotati di una tossicità relativamente bassa. Inoltre, possiedono un elevato indice terapeutico. Questo parametro esprime il rapporto tra dose tossica e dose terapeutica.
Come avviene il metabolismo delle benzodiazepine?
Il metabolismo delle benzodiazepine è rallentato da estrogeni, cimetidina, propanololo; al contrario è accelerato dalla rifampicina (induttore enzimatico).
Qual è la tolleranza alle benzodiazepine?
La tolleranza all’effetto anticonvulsivante delle benzodiazepine le rendono, generalmente, inadatte per il trattamento a lungo termine dell’epilessia. La tolleranza, agli effetti motori delle benzodiazepine, può svilupparsi a dosi veramente elevate di assunzione di sostanza.
Cosa succede dopo la sospensione di benzodiazepine?
Dopo la sospensione, dopo anni di consumo di benzodiazepine, si produce un effetto di rimbalzo (rebound): un marcato aumento della fase REM, la quale diventa anche più intensa. Di conseguenza i sogni diventano più intensi, possono esserci incubi e questo fa si che la persona si svegli frequentemente durante la notte.
Come si assungono benzodiazepine durante la gravidanza?
Se la madre le assunte regolarmente, anche a dosi terapeutiche, negli ultimi mesi della gravidanza possono causare complicazioni nel neonato. Il feto ed il neonato metabolizzano molto lentamente le benzodiazepine e nell’organismo del neonato possono persistere concentrazioni apprezzabili di benzodiazepine, fino a due settimane dopo la nascita.
Quale agente antagonista delle benzodiazepine?
Esiste un agente antagonista delle benzodiazepine, il flumazenil (Anexate). Il suo uso come antidoto non è tuttavia raccomandato di routine a causa dell’alto rischio di risedazione e convulsioni.
Quali sono le benzodiazepine per il disturbo di panico?
Per via della loro efficacia, della tollerabilità e della rapida insorgenza dell’azione ansiolitica, le benzodiazepine sono spesso utilizzate per il trattamento dell’ansia associata a disturbo di panico. Tuttavia vi è un generale disaccordo tra gli esperti per quanto riguarda il loro uso a lungo termine per il disturbo di panico.
Quando è stata scoperta la prima benzodiazepina?
La prima benzodiazepina, il clordiazepossido (Librium), è stata scoperta casualmente da Leo Sternbach nel 1955 e reso disponibile nel 1960 da Hoffmann-La Roche, che ha anche commercializzato il diazepam (Valium) dal 1963. A partire dagli anni sessanta e settanta le benzodiazepine hanno incominciato a essere largamente prescritte clinicamente.
Quali sono i sintomi di un sovradosaggio di benzodiazepine?
I sintomi di un sovradosaggio di benzodiazepine possono comprendere: sonnolenza, difficoltà di parola, nistagmo, ipotensione, ipocinesia, atassia, coma, depressione respiratoria, fino ad arrivare nei casi più gravi all’arresto cardiorespiratorio.
Quali sono le sostanze d’abuso delle benzodiazepine?
Le benzodiazepine sono considerate tra le principali sostanze d’abuso anche se quasi esclusivamente da parte di chi già fa uso di altre droghe. A livello internazionale esse sono classificate come farmaci della tabella IV, a parte il flunitrazepam che è nella tabella III, ai sensi della convenzione sulle sostanze psicotrope.
Cosa succede dopo la sospensione dalle benzodiazepine?
La sospensione dalle benzodiazepine o una brusca riduzione del dosaggio, anche dopo un ciclo di trattamento relativamente breve (tre-quattro settimane), può portare a due gruppi di sintomi – effetto rebound e astinenza. L’effetto rebound consiste nel ritorno dei sintomi per cui il paziente era stato trattato, ma in modo peggiore a prima.