Sommario
Quali sono i lavori ripetitivi?
Si ricorda che la definizione di compito ripetitivo è: “compito caratterizzato da cicli lavorativi ripetuti”, oppure “compito durante il quale si ripetono le stesse azioni lavorative per oltre il 50% del tempo”.
Che cosa si intende per movimenti ripetitivi?
I movimenti ripetitivi sono un insieme di movimenti identici o molto simili che richiedono una sistematica ripetizione, spesso ad alta frequenza, con sforzi muscolari degli arti superiori senza movimentazioni di carichi o con movimentazione di carichi irrisoria.
Quali sono i principali fattori di rischio nella valutazione dei movimenti ripetitivi?
Nel documento si ricorda che i principali fattori di rischio sono la ripetitività delle azioni (frequenza), la forza, la postura ed i periodi di recupero. E oltre a questi fattori “vanno analizzati una serie di fattori specifici del tipo di compito lavorativo svolto, tra cui la durata di esposizione”.
Quali parti del corpo può incidere negativamente il rischio dovuto ai movimenti ripetitivi?
Quali sono i rischi per la salute del lavoratore? Si segnala che “eseguire determinate operazioni in maniera ripetitiva può sollecitare strutture ossee, articolari e muscolari, tendinee, nervose e vascolari, determinando col tempo l’insorgenza di veri e propri quadri invalidanti”.
Cosa sono le posture incongrue?
In ergonomia si definiscono incongrue le posture che discostano rachide e arti dalla posizione più corretta, ovvero quella che permette di effettuare una attività muscolare o articolare con il minore consumo energetico.
Quali adempimenti possono essere messi in atto per ridurre il rischio da movimenti ripetitivi degli arti superiori?
evitare di aggiungere azioni inutili, ad esempio afferrando e riafferrando più volte un oggetto prima di posizionarlo. non lanciare oggetti ed evitare comunque movimenti bruschi. controlla che gli attrezzi che usi non provochino compressioni, arrossamenti, bolle, callosità sulle mani e sulle dita.
Quali fattori accessori possono peggiorare una condizione di rischio da movimenti ripetuti?
– uso eccessivo di forza; – posture e movimenti degli arti superiori incongrui e/o stereotipati; – carenza di periodi di recupero adeguati”. A questi fattori vanno poi altri fattori complementari del rischio, considerati amplificatori del rischio.
Quando si parla di posture incongrue?
polso: deviato radicalmente; deviato ulnarmente > 45°; flesso > 30°; esteso > 15°; tronco/schiena: flessa > 45°; ruotata o inclinata > 20°. gambe/ piedi: non ben poggiati e non bilanciati.
Chi valuta le postazioni di lavoro?
Il Datore di lavoro deve effettuare l’analisi e la valutazione dei rischi presenti nei luoghi di lavoro e nelle relative attività, seguendo una metodologia basata sui rischi derivanti dalle attività, dalle mansioni svolte, dall’uso di macchine e attrezzature, dall’uso di particolari sostanze, ecc.