Quali sono i punti di punteggiatura nel discorso diretto?
Nel solo discorso diretto, la punteggiatura è interna alle virgolette: «Lui si stava annoiando.»
Come si scrive un discorso tra virgolette?
Solitamente il discorso diretto è introdotto dai verbi dichiarativi (dire, affermare, dichiarare, chiedere, eccetera) cui seguono, nell’ordine, i due punti, lo spazio e un segno a scelta tra: le virgolette alte (“…”), i caporali o virgolette basse (>), i trattini lunghi (-… -).
Quando si mette tra virgolette?
Si usano nella grande maggioranza dei casi per tre ragioni: per citare una porzione di testo, per riportare un discorso diretto oppure per mettere in evidenza il significato di una parola (magari per sottolinearne il valore ironico, o lo scarto rispetto al significato comune).
Come regolare la punteggiatura delle virgolette?
In particolare: premesso che prima delle virgolette di solito ci sono i due punti (vedi) e che la lettera iniziale del discorso è maiuscola (vedi maiuscole e minuscole), la questione è come regolarci con la punteggiatura che chiude. Norma abituale è mettere il punto finale fuori dalle virgolette.
Come mettere il punto finale fuori dalle virgolette?
Norma abituale è mettere il punto finale fuori dalle virgolette. Ma se il discorso riportato termina con un punto esclamativo (vedi) o un punto interrogativo (vedi), essi vanno posti dentro le virgolette finali. Dopo di che, c’è chi mette ancora un punto conclusivo e chi non lo ritiene necessario.
Come usare le virgolette per citazioni dirette?
Usale per citazioni dirette. Racchiudi tra le virgolette una citazione che proviene da una fonte, una persona, un articolo od altro. Se la citazione segue una dichiarazione dovrà essere preceduta da una virgola.
Come vengono usate le virgolette?
Le virgolette servono a riportare, racchiudendolo, un discorso diretto, oppure un pensiero, o a citare un nome o un titolo. A volte vengono usate per altri scopi per mettere in evidenza la particolarità di una denominazione: il discorso del “ lider maximo ”; oppure per attribuire a qualcuno una qualità presunta, con uno stile ironico.