Sommario
Quali sono i temi dominanti nel Giorno?
I temi principali del Giorno sono la moda e il tempo (legati l’uno all’altro). Infatti, l’inutilità dei rituali, l’ozio e l’assenza di scopo all’interno della monotona vita del giovin signore mettono in evidenza il fatto che sia la moda a dettar legge sulle abitudini e i passatempi della nobiltà.
Quali sono le caratteristiche del giovin signore?
Il nobile vive di notte, dorme per buona parte del giorno e, una volta sveglio, passa la giornata in occupazioni inutili. Parini non risparmia l’ironia: il giovin signore è un’autentica nullità umana, una macchietta che ripete un rituale sempre identico, artificioso ed esteriore come la classe nobiliare cui appartiene.
Chi è il precettore nel Giorno?
La voce del narratore-precettore è quella dietro la quale si cela l’opinione sdegnata di Patini, nei confronti dell’aristocrazia, che ha abbandonato, per pigrizia, il suo compito di guida alla società. I personaggi dipinti da Parini appaiono dediti a occupazioni futili.
Cosa rappresenta Parini?
Parini e gli illuministi Dalle notizie autobiografiche emerge la figura di Parini come intellettuale impegnato nella battaglia civile, teso a combattere in nome del progresso e della ragione.
Per quale motivo il giovin signore potrebbe gradire la cioccolata?
Probabilmente la scelta cade sulla cioccolata dato che il poeta si dilunga sui popoli dai quali è giunta questa bevanda in Europa. Riferendosi al valletto, l’appellativo damigello ben pettinato ci richiama l’appellativo di Omero quando definisce Ettore domatore di cavalli.
Cosa narra Il Giorno?
Il Giorno narra gli insegnamenti che un precettore fa ad un nobile allievo, in modo da imparare i comportamenti adatti alla vita mondana. Questi insegnamenti sono però “falsi” in realtà, in quanto lodano i vizi e i privilegi, e per questo motivo sono descritti con ironia.
Quale scopo si propone Parini inserendo richiami alla mitologia?
Parini utilizza in tutto il componimento le “favole mitologiche”. La prima è quella di formare un codice aristocratico; le favole erano quindi il simbolo di una cultura raffinata, che conosce le vicende mitiche di un mondo lontano e noto solo a una ristretta cerchia di persone.