Sommario
Quali sono le caratteristiche del dolore?
Caratteristiche . In relazione all’intensità, il dolore può essere lieve, moderato o severo. Rispetto invece alle sensazioni prodotte, può essere descritto come urente, sordo, trafittivo, gravativo. In funzione dell’andamento, può essere continuo o pulsante (colico). Complicazioni
Quali sono le scale per la rilevazione del dolore?
Le scale per la rilevazione del dolore possono essere unidimensionali o multidimensionali, in base a ciò che viene preso in considerazione. Tra le scale unidimensionali possiamo citare (in continua implementazione!) : VAS – Scala di valutazione visivo/analogica; NRS – Scala di valutazione numerica; VRS – Scala di valutazione verbale
Qual è la classificazione temporale del dolore?
Esiste anche una classificazione temporale del dolore, cioè come i sintomi si presentano nel tempo: acuti, dolore che toglie il fiato;
Come si definisce il dolore cronico?
Altri usano definire il dolore cronico come il persistere dei sintomi oltre il normale corso della fase acuta associato a processi patologici che perpetuano la prosecuzione dei sintomi. Come per il dolore acuto, anche sul termine cronico c’è una differente percezione del tempo da parte del medico e del
Qual è la classificazione del dolore in sede?
Classificazione del dolore in base alla sede e alla qualit pungente e un secondo dolore più prolungato, urente, trasportato dalle fibre C. Alta sensibilità a piccole variazioni il dolore viene avvertito in una sede lontana da quella dove è avvenuto il danno tissutale.
Cosa è il dolore nocicettivo?
Il dolore NOCICETTIVO (FISIOLOGICO) è il risultato dell’attivazione di nocicettori in seguito a stimoli di varia natura e trasmissione della sensazione dolorosa ai centri superiori per mezzo dei neuroni nocicettivi. La stimolazione nocicettiva causa una scomposizione del comportamento: da una parte suscita un riflesso flessorio
Qual è lo stimolo doloroso?
Affettiva o emozionale:lo stimolo doloroso evoca sempre una sensazione spiacevole. Autonoma:riflessi mediati dal SNA. Motoria: riflesso di fuga o protezione. Cognitiva permette all’individuo di valutare il significato dell’esperienza di dolore in relazione al suo stato di salute.
Quanto dura il dolore cronico?
Il dolore cronico dura più a lungo del dolore acuto ed è spesso resistente ai trattamenti. Spesso è associato ad una malattia a lungo decorso. Rispetto al dolore acuto, il dolore cronico tende ad essere collegato a disfunzioni o patologie persistenti. Se temi di soffrire di dolore cronico, dovresti contattare il tuo medico.
Qual è la causa del dolore in questa zona?
Gli urti in questa zona sono molto dolorosi, soprattutto quando la cassa toracica si dilata per permetterci di respirare. Purtroppo, la risoluzione del dolore in questa zona è lenta. 2. Polmonite. È una possibile causa anche se più rara. Il dolore è acuto, pungente e aumenta quando si respira a fondo o se si tossisce.
Qual è il senso comune del dolore?
Nel senso comune dolore è sinonimo di sofferenza. Il dolore non è solamente un fenomeno sensoriale, ma è la composizione di: una parte percettiva (la nocicezione) che costituisce la modalità sensoriale che permette la ricezione e il trasporto al sistema nervoso centrale di stimoli potenzialmente lesivi per l’organismo
Qual è la componente percettiva del dolore?
La componente percettiva del dolore (o componente neurologica) è costituita da un circuito a tre neuroni che convoglia lo stimolo doloroso dalla periferia alla corteccia cerebrale mediante le vie spino-talamiche.
Cosa è il dolore riferito?
Dolore riferito. Dolore che viene proiettato a distanza rispetto al viscere in cui origina lo stimolo nocivo, come ad esempio il dolore al braccio nel corso di un infarto miocardico. Sono state formulate tre teorie per spiegare questo fenomeno.