Sommario
- 1 Quali sono le nuove diagnosi di epilessia?
- 2 Qual è la diffusione dell’epilessia attiva?
- 3 Quali sono le prime testimonianze sull’epilessia?
- 4 Quali sono le cause genetiche di epilessia?
- 5 Cosa può avere la persona che soffre di epilessia?
- 6 Come trattare l’epilessia temporale?
- 7 Quali sono le onde lente di epilessia?
Quali sono le nuove diagnosi di epilessia?
Tuttavia, alcuni studi in Paesi a basso e medio reddito suggeriscono che questi numeri sottostimino molto il problema, che interesserebbe tra le 7 e le 14 persone su 1000. A livello globale, si stimano circa 2,4 milioni di nuove diagnosi di epilessia ogni anno.
Qual è la diffusione dell’epilessia attiva?
La diffusione (prevalenza) dell’epilessia attiva (ossia la presenza di convulsioni permanenti o necessità di cure) è compresa tra i 4 e i 10 casi ogni 1000 persone. Tuttavia, alcuni studi in Paesi a basso e medio reddito suggeriscono che questi numeri sottostimino molto il problema, che interesserebbe tra le 7 e le 14 persone su 1000.
Qual è il punto di partenza per l’epilessia?
Diagnosi. Il punto di partenza per accertare (diagnosticare) l’epilessia sarà un attento esame dei disturbi (sintomi), la raccolta della storia relativa allo stato di salute della persona colpita, il racconto di ciò che è avvenuto nei momenti immediatamente precedenti la comparsa della crisi, durante il suo sviluppo ed al suo termine.
Quali sono le prime testimonianze sull’epilessia?
Le prime testimonianze sull’epilessia sono state ritrovate in documenti risalenti al 4000 avanti Cristo (a.C.). La parola epilessia deriva dal greco epilambanein che significa essere colti di sorpresa e sta a rappresentare l’imprevedibilità della crisi epilettica con la sua comparsa improvvisa.
Quali sono le cause genetiche di epilessia?
Le cause genetiche riguardano le forme di epilessia provocate da una mutazione genetica che può essere ipotizzata sulla base della storia familiare. Le principali forme di epilessia geneticamente determinate sono legate a mutazioni di specifici geni, anche se si stima che possano essere circa 500 i geni correlati alla malattia.
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Quali sono i tipi di epilessia infantile?
Epilessia con assenze infantili (CAE). Questo è uno dei tipi più comuni di epilessia infantile. Di solito inizia quando il bambino ha tra i 4 ei 7 anni ed è caratterizzato dalla presenza di crisi epilettiche in cui il bambino perde conoscenza, smette di fare ciò che sta facendo e rimane assente (da qui il suo nome).
Cosa può avere la persona che soffre di epilessia?
La persona che soffre di epilessia a cui sia riconosciuta un’invalidità totale (100%) può avere diritto anche all’indennità di accompagnamento, misura che ha come scopo quello di sostenere economicamente la persona affetta da grave patologia.
Come trattare l’epilessia temporale?
Trattamento epilessia temporale. È consuetudine trattare l’epilessia temporale con anticonvulsivanti, sebbene molti di questi siano ora definiti antiepilettici, poiché non tutte le crisi sono accompagnate da convulsioni.
Quanto dura una crisi epilettica?
Quanto dura una crisi epilettica Le crisi possono durare dai 5 ai 10 minuti e sono generalmente caratterizzate da una fase di contrazione muscolare intensa, convulsioni e una fase di risoluzione. Spesso sono precedute da un’aura, cioè un insieme di disturbi come:
Quali sono le onde lente di epilessia?
Le onde lente (attività da 0.5 a 5 c/s, definite onde theta e delta) indicano in maniera molto generica una sofferenza cerebrale focale o diffusa. Solo le anomalie parossistiche (punte, onde puntute, polipunte, complessi punta-onda o polipunta-onda) sono indicative di epilessia.