Sommario
Quali sono le parole chiavi della pseudocodifica?
Le altre parole chiavi sono: Selezione = SE, ALLORA, ALTRIMENTI, FINE SE; Ripetizione pre-condizionale = ESEGUI MENTRE, RIPETI; Ripetizione con contatore = PER, DA, A, RIPETI.
Su cosa si basa un algoritmo?
Termine, derivato dall’appellativo al-Khuwārizmī («originario della Corasmia ») del matematico Muḥammad ibn Mūsa del 9° sec., che designa qualunque schema o procedimento sistematico di calcolo (per es. algebrico, insieme delle regole del calcolo algebrico ecc.).
Come si può rappresentare un algoritmo?
Le rappresentazioni più usuali di un algoritmo sono di tipo grafico. Un modo grafico alternativo per la rappresentazione di un algoritmo è quello dei diagrammi di → Nassi-Shneiderman, dove il flusso delle istruzioni è rappresentato in blocchi che possono essere contenuti l’uno nell’altro.
Cosa si intende con pseudocodifica?
In informatica, nell’ambito della programmazione, per pseudocodice, pseudocodifica, pseudolinguaggio o linguaggio di progettazione si intende un linguaggio il cui scopo è la rappresentazione di algoritmi in alternativa al classico diagramma di flusso e non soggetto a molte limitazioni intrinseche di quest’ultimo tipo …
Come si fanno gli algoritmi in pseudocodifica?
Un primo semplice esempio
- INIZIO.
- Scrivi: “Inserisci un numero naturale n”
- Leggi n dall’utente.
- Se n%2 è = 0 (se il resto della divisione per 2 è 0) ALLORA: Scrivi: “Il numero è pari”
- Altrimenti: Scrivi: “Il numero è dispari”
- FINE SE.
- FINE.
Qual è la logica dell algoritmo?
L’algoritmo è un procedimento che permette di calcolare un risultato e risolvere un problema, eseguendo una serie di ordini e condizioni impostate a priori. Nell’informatica è la logica di calcolo seguita dal programma informatico per elaborare i dati.
Quali sono le rappresentazioni del concetto di algoritmo?
Oltre alla macchina di Turing, proposta da Alan Turing nel 1936, nello stesso periodo altri matematici hanno elaborato diverse rappresentazioni formali del concetto di algoritmo, fra i quali ricordiamo, per esempio, il lambda calcolo.
Qual è la complessità di un algoritmo?
Un’ampia porzione della teoria degli algoritmi è lo studio della complessità, computazionale e spaziale. Vogliamo cioè sapere, al crescere della complessità del problema, in che modo cresce il tempo necessario a eseguire l’algoritmo e lo spazio di memoria occupato in un calcolatore. La complessità di un algoritmo si misura asintoticamente.
Che cosa è un algoritmo?
La parola algoritmo deriva dal nome del matematico Mohammed ibn-Musa al-Khwarizmi, che faceva parte della corte reale di Baghdad e che visse tra il 780 e l’850 circa. Questo matematico viene considerato tra i primi ad aver fatto accenno a questo concetto,