Quali sono le proprietà dell’algoritmo?
Da questa definizione si deducono quindi le seguenti proprietà fondamentali che deve avere un qualunque algoritmo: i passi dell’algoritmo devono essere elementari, cioè non possono essere ulteriormente divisibili ( atomicità ); i passi dell’algoritmo non possono essere interpretati in altri modi ( non ambiguità );
Cosa potrebbe rappresentare l’algoritmo?
L’algoritmo si potrebbe rappresentare graficamente come un diagramma di flusso, uno schema composto da una serie di blocchi, ognuno dei quali rappresenta una diversa operazione da compiere, e con delle frecce che indichino la direzione da seguire. 1 / 3. Credits: Ipa-Agency.
Qual è la complessità di un algoritmo?
Un’ampia porzione della teoria degli algoritmi è lo studio della complessità, computazionale e spaziale. Vogliamo cioè sapere, al crescere della complessità del problema, in che modo cresce il tempo necessario a eseguire l’algoritmo e lo spazio di memoria occupato in un calcolatore. La complessità di un algoritmo si misura asintoticamente.
Come viene descritto l’algoritmo?
L’algoritmo viene generalmente descritto come “procedimento di risoluzione di un problema”. In questo contesto, i “problemi” che si considerano sono quasi sempre caratterizzati da dati di ingresso (input) variabili, su cui l’algoritmo stesso opererà per giungere fino alla soluzione.
Qual è il tempo di esecuzione di un algoritmo?
Poiché il tempo di esecuzione di un algoritmo può variare con diversi input della stessa dimensione, si usa comunemente la complessità temporale del caso peggiore di un algoritmo, denotata come T(n), che è definita come la quantità di tempo massimo impiegata su qualsiasi input di dimensione n.
Quali sono le rappresentazioni del concetto di algoritmo?
Oltre alla macchina di Turing, proposta da Alan Turing nel 1936, nello stesso periodo altri matematici hanno elaborato diverse rappresentazioni formali del concetto di algoritmo, fra i quali ricordiamo, per esempio, il lambda calcolo.