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Quali sono le zone a rischio arancione?
Regioni a rischio zona arancione Attualmente le regioni in zona arancione sono cinque: Valle d’Aosta, Piemonte, Abruzzo, Friuli Venezia Giulia e Sicilia. Ma sono fortemente a rischio il Lazio (entrambe i dati da zona arancione) e la Liguria (il dato dei ricoveri in area medica è addirittura da zona rossa).
Cosa cambia da giallo ad arancione?
Per passare dalla zona gialla a quella arancione è necessario il superamento di tutti e tre gli indicatori fondamentali per la gestione della pandemia: il 20% dei posti letto occupati in terapia intensiva, il 30% di occupazione nelle aree mediche e l’incidenza settimanale oltre i 150 casi Covid ogni 100mila abitanti.
Cosa cambia se si passa in zona gialla?
Le regole in zona gialla: spostamenti tra Regioni e Super Green Pass. In zona gialla sono consentiti tutti gli spostamenti: all’interno del proprio Comune, tra Comuni diversi e tra Regioni. Decade anche il coprifuoco, quindi non ci sono più limiti orari alla circolazione e non è più necessaria l’autocertificazione.
Cosa posso fare in zona gialla?
Ci si può recare senza divieti dal parrucchiere, dall’estetista, allo stadio, a scuola, all’università, al cinema e a teatro, anche in altra Regione. Non ci sono limiti orari alla circolazione, dato che il coprifuoco è stato abolito a giugno su tutto il territorio nazionale.
Quali Regioni passano in arancione?
Colori regioni Abruzzo, Friuli Venezia Giulia, Piemonte e Sicilia vanno in zona arancione secondo le tabelle della cabina di regia sui dati relativi all’incidenza, all’occupazione in area medica e in terapia intensiva.
Chi andrà in zona arancione?
Quando si passa in zona arancione e le regole Per passare da giallo ad arancione devono essere superate tutte e tre le seguenti soglie: l’incidenza sfora i 150 casi per 100mila abitanti; la percentuale di posti letto nelle terapie intensive va oltre il 20%; il tasso di ricoveri in area medica supera il 30%.
Cosa significa zona arancione?
Secondo le nuove regole, la zona arancione scatta quando l’incidenza dei contagi è uguale a superiore a 150 casi settimanali ogni 100.000 abitanti e nelle regioni vengono superate contemporaneamente due soglie di allerta per i ricoveri: 30% dei posti letto occupati nei reparti ordinari e 20% per le terapie intensive.