Sommario
- 1 Quando è nullo il patto di non concorrenza?
- 2 Qual è l’articolo del codice civile che fissa il comportamento dei prestatori d’opera intellettuale?
- 3 Come far valere il patto di non concorrenza?
- 4 Quale obbligazione si impone a carico del professionista ex art 1176 cc?
- 5 Come chiedere i danni all’avvocato?
Quando è nullo il patto di non concorrenza?
Il patto di non concorrenza però sarà nullo se non prevede un corrispettivo, se il corrispettivo previsto non è adeguato o, da ultimo se la remunerazione prevista viene versata prima della cessazione del contratto di lavoro ovvero in costanza di rapporto.
Quale deve essere il comportamento dei prestatori d’opera per soluzioni di problemi tecnici?
Nell’esecuzione della prestazione, il professionista deve comportarsi secondo la diligenza ex…
c. il quale testualmente dispone che “se la prestazione implica la soluzione di problemi tecnici di speciale difficoltà, il prestatore d’opera non risponde dei danni, se non in caso di dolo o di colpa grave”.
Qual è l’articolo del codice civile che fissa il comportamento dei prestatori d’opera intellettuale?
L’art. 2230 c.c., rubricato “prestazione d’opera intellettuale” recita testualmente che “Il contratto che ha per oggetto una prestazione di opera intellettuale è regolato dalle norme seguenti e, in quanto compatibili con queste e con la natura del rapporto, dalle disposizioni del capo precedente”.
Quanto deve essere il patto di non concorrenza?
La durata del vincolo non può essere superiore a cinque anni, se si tratta di dirigenti, e a tre anni negli altri casi. Se è pattuita una durata maggiore, essa si riduce nella misura suindicata”.
Come far valere il patto di non concorrenza?
Nella prassi esistono due modalità:
- pagamento in costanza di rapporto: il corrispettivo viene erogato mese per mese, in busta paga;
- pagamento in un’unica soluzione al momento della cessazione del rapporto di lavoro.
Quando la prestazione del professionista prevede una obbligazione di risultato?
Se l’obbligazione è “di risultato” il creditore ha l’onere di provare l’esistenza e il contenuto del contratto, ma deve solo riferire (tecnicamente allegare) il mancato adempimento, mentre il debitore (per noi il professionista) deve provare di aver fatto tutto ciò che era in suo potere per adempiere correttamente e.
Quale obbligazione si impone a carico del professionista ex art 1176 cc?
(1) La diligenza rappresenta un concetto diverso da correttezza o buona fede (v. La diligenza, invece, indica le modalità di esecuzione della prestazione e impone al debitore di fare tutto quanto necessario a soddisfare l’interesse del creditore all’esatto adempimento.
Come si definisce la situazione per cui il prestatore d’opera trascura una o più regole tecniche dettate dalla scienza e dalla pratica?
Tale situazione viene denominata concorso di responsabilità che non comporta un cumulo di risarcimenti, ma soltanto la possibilità di avvalersi dell’una o dell’altra azione risarcitoria. La scelta è sovente dettata dalla disciplina che risulta più conveniente per il danneggiato.
Come chiedere i danni all’avvocato?
In sintesi, per ottenere un risarcimento del danno conseguente al presunto errore del proprio legale, il cliente deve dimostrare:
- l’azione o l’omissione negligente;
- il danno.
- che senza l’errore dell’avvocato, avrebbe con buona previsione ottenuto (in tutto o in parte) il risultato sperato.