Sommario
Quando è stato inventato il calibro?
1632
La sua invenzione risale al 1632 ed è attribuita al francese Pierre Vernier, che progettò la forma attuale del calibro perfezionando l’invenzione del nonio da parte di Pedro Nunes (1542).
Che cosa è il calibro a corsoio?
Il calibro a corsoio si utilizza per misurare larghezze, profondità, distanze tra facce piane e per misure di diametri; più in generale il calibro serve a misurare la distanza tra due punti in direzione parallela all’asse del calibro.
Come è fatto il calibro?
Il calibro a nonio è costituito da un’asta graduata (asta fissa) e da un cursore mobile con una scala graduata (nonio). L’asta presenta una scala millimetrata lunga, di solito, 20 cm; il cursore mobile porta una scala graduata che può essere di tre tipi: nonio decimale, nonio ventesimale, nonio cinquantesimale.
Che cos’è il calibro a corsoio e quante misurazioni può eseguire?
Il calibro a corsoio con nonio ventesimale è quello più usato per le normali operazioni di misura in officina. nel calibro ventesimale la scala graduata del nonio è divisa in 20 parti e ha una lunghezza di 19 mm. in questo modo la distanza tra due trattini consecutivi sulla scala del nonio è pari a 19 : 20 = 0,95 mm.
Qual è il calibro a corsoio?
Il calibro a corsoio (vedi foto) è un tipo di calibro costituito da un regolo graduato realizzato in due parti che scorrono assialmente tra loro , è dotato di
Come avviene la taratura di un calibro a corsoio?
La taratura di un calibro a corsoio consiste nella misura diretta di campioni di lunghezza, come blocchetti pianparalleli (solitamente di grado 0 o grado 1) e anelli calibrati. In ambito industriale europeo la normativa di riferimento per la taratura dei calibri è la EN ISO 13385-1.
Come si classifica il calibro?
A seconda del sistema di lettura il calibro può essere classificato: calibro a nonio, dotato di scala principale sul corpo, tipicamente millimetrata, le frazioni vengono lette grazie ad un nonio realizzato sul corsoio.
Cosa può essere un calibro a Nonio?
Un calibro può consistere in un semplice compasso o essere dotato di scala di lettura, come nel caso del Calibro a Corsoio a nonio (calibro Vernier). L’invenzione del nonio è da attribuire al portoghese Pedro Nunes, che nel 1542 pubblicò la descrizione di un ingegnoso sistema per misurare piccoli archi con sufficiente precisione.
Come si legge la misura di un calibro?
Con un calibro puoi misurare le dimensioni esterne, le dimensioni interne e lo spessore: per farlo devi semplicemente aprire i becchi e stringerli contro l’oggetto che devi misurare, in base alla misura che devi effettuare.
Come si compone il calibro?
Il Calibro è diviso in tre parti: una fissa, una mobile (corsoio) e l’asticina. Nella parte fissa troviamo un becco verso l’alto e un becco verso il basso e i corrispondenti si trovano nella parte mobile. I beccucci servono per misurare la lunghezza o il diametro, l’asticina serve per misurare le profondità.
Come si utilizza il calibro a corsoio?
Il calibro a corsoio si utilizza per misurare larghezze, profondità, distanze tra facce piane e per misure di diametri; più in generale il calibro serve a misurare la distanza tra due punti in direzione parallela all’asse del calibro.
Quali sono i calibri fissi?
Sono calibri a tampone per gli interni ed a forcella per gli esterni, e portano due estremi con dimensioni diverse, corrispondenti ai limiti della tolleranza, entro cui il pezzo deve passare o non passare. Esempi di calibri fissi molto diffusi sono i blocchetti Johansson, gli anelli calibrati, i tamponi e gli anelli filettati.
Come funziona il calibro a quadrante?
calibro a quadrante, dotato di scala principale sul corpo, tipicamente millimetrata, le frazioni vengono lette grazie ad un quadrante ad orologio montato sul corsoio. calibro digitale, anche sprovvisto di scala principale sul corpo, la lettura si esegue direttamente sull’indicatore elettronico digitale montato sul corsoio.