Quando le onde elettromagnetiche sono pericolose?
Il principale effetto biologico della penetrazione delle onde elettromagnetiche nel corpo umano è il riscaldamento. Tuttavia i livelli a cui siamo normalmente esposti sono troppo bassi per causare un riscaldamento significativo. Attualmente non sono noti effetti sulla salute causati dall’esposizione a lungo termine.
Qual è il principale effetto acuto scientificamente accertato come conseguenza dell’esposizione a campi elettromagnetici di frequenza oltre i 100 kHz?
Per le frequenze al di sopra dei 100 kHz, si possono avere effetti biologici avversi in conseguenza dell’aumento di temperatura nei tessuti oltre 1 °C. Da questo valore, si derivano i limiti in termini di tasso specifico di assorbimento di energia (TSA) per tutto il corpo e per le esposizioni localizzate.
Cosa usare contro le onde elettromagnetiche?
Shungite: utilizzi e benefici Da tempo immemorabile la Shungite è considerata come una pietra capace di adattarsi alle esigenze dell’organismo vivente con cui viene a contatto. Tra queste, una delle più importanti è senza dubbio la capacità di fare da scudo alle onde elettromagnetiche nocive per l’organismo umano.
Quali sono gli effetti acuti accertati dell’esposizione a campi elettromagnetici?
L’esposizione a campi elettromagnetici di frequenza superiore a circa 100 kHz può produrre un significativo assorbimento di energia elettromagnetica che viene convertita in calore con conseguente riscaldamento dei tessuti del corpo umano.
Quali sono gli effetti acuti accertati dall esposizione a campi elettromagnetici?
A basse frequenze, i campi magnetici inducono la circolazione di correnti all’interno dello stesso. Se sufficientemente alte, queste correnti, interferendo con i meccanismi fisiologici, possono causare la stimolazione dapprima dei nervi e, a intensità più elevate, dei muscoli.
Come si misurano i CEM?
I campi magnetici derivano dalla corrente elettrica. La loro intensità si misura in ampere al metro (A/m). Generalmente, i ricercatori usano al suo posto una grandezza associata, l’induzione magnetica (di solito misurata in microtesla, μT, o in millitesla, mT).