Sommario
Quando si diventa esportatore abituale?
Gli esportatori abituali sono i soggetti passivi IVA che nei 12 mesi precedenti hanno effettuato esportazioni o altre operazioni assimilate, per un ammontare superiore al 10% del proprio volume d’affari.
Come calcolare se esportatore abituale?
All’inizio dell’anno x+1 l’impresa, per prima cosa, verifica se può considerarsi un esportatore abituale. Il calcolo da effettuare è dato dal rapporto tra le cessioni effettuate all’estero nell’anno solare precedente e il volume d’affari relativo all’anno solare precedente.
Cosa si intende per esportatori abituali?
Ricordiamo che gli esportatori abituali sono soggetti che, avendo effettuato cessioni all’esportazione, operazioni intracomunitarie e operazioni assimilate, si avvalgono della facoltà di importare e acquistare beni e servizi senza l’applicazione dell’IVA, attenuando la formazione di un credito IVA di tipo strutturale.
Quali acquisti con dichiarazione d intento?
Con la dichiarazione d’intento in pratica gli esportatori abituali possono importare beni e/o servizi sui quali l’IVA non è dovuta (in sospensione d’imposta); non rientrano in questi beni i fabbricati e le aree fabbricabili e i beni o servizi per i quali l’IVA è indetraibile.
Quali agevolazioni comporta la qualifica di esportatore abituale?
Un esportatore abituale ha il particolare diritto di acquistare beni e servizi senza dover corrispondere il tributo ai propri fornitori, ossia in regime di sospensione di imposta.
Come si calcola plafond disponibile?
In definitiva, il plafond disponibile è dato dalla differenza tra le cessioni all’esportazione nei dodici mesi precedenti e il progressivo utilizzo calcolato sui dodici mesi precedenti.
Come si forma il plafond?
Il limite del plafond è costituito dall’ammontare complessivo delle operazioni non imponibili (cessioni all’esportazione, cessioni intracomunitarie ed operazioni assimilate, servizi internazionali o connessi agli scambi internazionali) registrate nell’anno solare precedente.