Sommario
Quando sono state inventate le frazioni?
si devono al matematico Leonardo Pisano, detto Fibonacci, vissuto tra il 1170 e il 1250. In particolare esiste traccia dell’utilizzo nell’opera Liber abbaci del 1202 dove le frazioni vengono chiamate rupti oppure anche fracti. Il tratto orizzontale è chiamato virgula (virga = bastone).
Perché è necessario introdurre le frazioni?
Al contrario, ogni frazione rappresenta un ben determinato numero razionale. che non potevano essere espressi come rapporto tra numeri interi; questi numeri vennero chiamati irrazionali. La loro introduzione costituisce un ulteriore ampliamento delle precedenti classi dei numeri interi e razionali.
Chi ha inventato le espressioni con le frazioni?
Le espressioni e la loro valutazione furono formalizzate da Alonzo Church e Stephen Kleene negli anni 1930 nel loro lambda calcolo.
Perché esistono le frazioni?
Nei “comuni denominativi” furono concentrate più ville attorno a un centro dotato di maggiore importanza. Esse divennero comuni aggregati di quest’ultimo o frazioni.
Quali sono i concetti più importanti delle frazioni?
Con le frazioni i bambini imparano un nuovo modo di scrivere una divisione. I concetti più importanti di questa lezione sono due: le frazioni sono un modo diverso di scrivere una divisione; frazionare un intero significa dividerlo in parti uguali.
Come si leggono le frazioni?
Come si leggono le frazioni Esistono due modi per leggere una frazione . Il primo metodo consiste nel leggere prima di tutto il numero che si trova al numeratore, poi la linea di frazione (che si leggerà “fratto”) , e infine il numero che si trova al denominatore.
Qual è la prima regola delle frazioni?
Una prima regola importante delle frazioni riguarda il denominatore, il numero sotto la linea di frazione: deve essere diverso da zero (≠ 0).
Come è formata una frazione?
Una frazione è formata da tre elementi: una linea centrale, un numero sopra e un numero sotto. Il numero sopra alla linea è il numeratore: indica quante parti dell’intero stiamo considerando. Il numero sotto alla linea è il denominatore: indica in quante parti uguali è suddiviso l’intero.