Quando un tetto è in comune?
1117 c.c., il tetto dev’essere considerato un bene di proprietà comune. Tutti vuol dire ogni condomino che partecipa alla compagine salvo, ad esempio, i proprietari dei box esterni all’edificio. Dal tetto essi non traggono alcuna utilità (art. 1123, terzo comma, c.c.).
Come ripartire le spese di rifacimento del tetto?
In tal caso le spese di manutenzione del tetto si ripartiscono nel seguente modo: un terzo va a carico del proprietario del tetto mentre gli altri due terzi andranno ripartiti, secondo millesimi, tra tutti gli altri condomini ai cui appartamenti il tetto serve da copertura.
Chi è il proprietario del tetto?
Il tetto è sempre di proprietà del condominio. I proprietari degli appartamenti dell’ultimo piano possono avere l’uso esclusivo della loro porzione, sulla quale potranno installare finestre per tetti a loro uso esclusivo. Il tetto, secondo l’art. 1117 del Codice Civile, è sempre di proprietà del condominio.
Come sapere se il tetto è di proprietà?
7449/1993) ha infatti confermato che una parte dello stabile è di proprietà comune di tutti i proprietari solo se questa è costruita per servire tutti gli appartamenti; diversamente, se è ausiliaria a una sola abitazione o a un ristretto gruppo, deve ritenersi proprietà di queste ultime.
Come calcolare i millesimi del tetto?
Per conoscere la quota millesimale dell’unità immobiliare, occorre fare una proporzione tra la superficie virtuale del singolo appartamento e la superficie virtuale dell’intero palazzo (data dalla sommatoria di tutte le superfici virtuali dei singoli alloggi che lo compongono).
Quando il tetto è condominiale?
Secondo il Codice civile [1], il tetto è parte condominiale, salvo che il regolamento non stabilisca il contrario. Cosa significa? Vuol dire che il tetto è di proprietà di tutti i condòmini, a meno che questi non stabiliscano, all’unanimità, che esso appartiene solamente a uno di essi.