Quando una parola ha due significati opposti?
L’enantiosemia (dal greco enantíos, “contrario”, e sema, “segno”) è la caratteristica di una locuzione (in genere di singole parole, ma anche di sintagmi o morfemi) di avere due significati opposti. Si tratta di una forma di polisemia.
Quali sono i termini omonimi?
Sono dunque omonimi quei termini, distinguibili l’uno dall’altro, che sono scritti allo stesso modo (per cui si dicono omografi) e si pronunciano allo stesso modo (per cui si dicono omofoni). Ad esempio, in italiano le parole vite (plurale di vita), vite (pianta) e vite (organo filettato) sono omonime.
Come si chiamano le parole che hanno un doppio significato?
Esiste un fenomeno chiamato polisemia, ovvero la facoltà per alcune parole di avere significati diversi sia per svolgimento di significato sia per confluenza di due diverse tradizioni. …
Come si chiamano gli opposti?
Un termine si oppone ad un altro. Due parole di significato opposto o contrario si chiamano antònimi (di nome contrario) . Anche i contrari a seconda del tipo di opposizione che li contraddistingue si dividono in: antònimi disgiunti, o anche contrari propriamente detti (vivo / morto);
Qual è il contrario di opposto?
↑ incompatibile. ↓ contrastante, discordante, discorde, diverso. ↔ corrispondente, identico, uguale. ↓ analogo, comparabile, confrontabile, simile.
Quale figura retorica è un ossimoro?
oksýmōron, comp. di oksýs «acuto» e mōrós «stolto, folle») è un procedimento retorico (➔ retorica) che consiste nell’unire due parole o espressioni che sono inconciliabili nel significato in quanto indicano propriamente una antitesi o contrarietà. Il termine che lo designa («folle acuto») è esso stesso un ossimoro.
Che cosa vuol dire opposti?
– 1. Posto di contro, di fronte, detto di un luogo rispetto a un altro, o di due cose che si trovino dalle due parti rispetto a un punto (o a una linea, ecc.) intermedio di riferimento: il lato o. In geometria, di enti che siano l’uno da una parte e l’altro dall’altra rispetto a un terzo ente: angoli o.